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8 Novembre 2007: prima serata al Premio Tenco

A petto in fuori in attesa della freccia dell’Arte
Il primo speciale del MArteMagazine si apre con il Premio Tenco. Un Premio ed un Club che nel corso degli anni ha regalato splendide emozioni in un’atmosfera che probabilmente non si vede altrove. Qui l’artista, il giornalista, la star e l’addetto ai lavori si mescolano dalla conferenza stampa della mattina fino alla cenona del dopo-Tenco; qui chi vuole prende una chitarra sul palchetto allestito nel Roof dell’Ariston.

Guccini che canta il valzer romagnolo insieme a Bollani al piano e Morgan che duetta con la Magoni con Pagani al violino e Ellade Bandini alla batteria. Solo un esempio di quello che ha regalato il dopo-Tenco nel corso degli anni.
In questo clima che vede un gruppo di amici ritrovarsi ogni anno, arriva la trentaduesima edizione; e dopo i fasti della trentesima edizione celebrativa e buone nuove proposte dello scorso anno, vuole confermarsi a cavallo tra l’affermato e l’emergente sempre sullo stretto versante della qualità.

Ci riesce in parte, almeno nella prima serata: nettamente sotto le attese. Dopo la classica apertura con Lontano Lontano di Tenco, onore quest’anno dato a Simone Cristicchi (scelta più politica che artistica proprio per rimarcare la primogenitura del Tenco sul cantautore romano rispetto al Festivalone primaverile vinto nel 2007 proprio da Cristicchi) la serata si è trascinata stanca fino alla mezzanotte. La scelta dell’acustico come ragione d’essere non regge per tre ore intere. Sentire un colpo di cassa di batteria (comunque super-soft) solo dopo due ore e mezza di super acustici sembra un po’ troppo. Unico picco degno di nota l’ottima interpretazione di Paola Turci che, accompagnata dalla sua sola chitarra, ha regalato brividi veri. Deludenti i Premio Tenco 2007 Jacques Higelin e Marianne Faithfull: ci sembra ci sia di meglio in giro. Da risentire Giovanni Block, giovane cantautore e flautista napoletano, vincitore del premio SIAE – club Tenco. Nella formazione acustica non rende come sul disco, che invece elargisce qualche bel pezzo. Divertente Giorgio Conte (fratello di Paolo) con un pezzo che sembra scritto per essere ascoltato dal vivo. Come sempre vivo e intenso Massimo Ranieri che per la prima volta aveva raggiunto il Tenco due anni or sono. In quel caso c’era Mauro Pagani, ieri sera no. E la differenza si è vista.

Siamo stati troppo cattivi? Forse si. Ma il nostro compito è raccontare lo stato delle emozioni generate dall’Arte. E nella prima serata, tranne che per qualche caso già descritto, il cuore non è stato raggiunto. Saremo, stasera e domani, a petto in fuori in attesa della freccia di Cupido, Artista per una sera.

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