Skip to main content

Tag: musica

Festa del Teatro, ma anche del Blues

[TEATRO]

Per il terzo anno consecutivo è tornata puntuale a Milano (e dintorni) la Festa del Teatro, manifestazione promossa dalla Provincia e dal Comune di Milano, dalla Regione Lombardia, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e dall’Associazione Generale Italiana Spettacolo/Lombardia. Il programma della kermesse è stato denso e vario, proponendo più di 250 spettacoli in oltre 100 siti che includevano non solo i teatri cittadini, ma anche quelli di Monza, Seregno, Brugherio e Legnano oltre ad altre sedi come la suggestiva Chiesa di San Paolo Converso. Il prezzo? Popolare, visto che il costo oscillava tra il gratuito e i 3 euro. Risultato finale?

Continua a leggere

Piji Live Septet in Lentopede

Serata da lupi quella dello scorso mercoledì 29 ottobre: Roma reduce da un nubifragio senza precedenti con tanto di partita di Campionato di calcio infrasettimanale sospesa, laghi e fiumi che avevano preso il posto delle strade ed un’aria da semi inverno che cominciava a prendere il posto delle splendide ottobrate romane dell’ultimo periodo. Eppure il clima al The Place, storico locale della Capitale, sito in via Alberico II in piena zona Prati, era davvero caldo ed accogliente.

Continua a leggere

Piji Live Septet in Lentopede

Serata da lupi quella dello scorso mercoledì 29 ottobre: Roma reduce da un nubifragio senza precedenti con tanto di partita di Campionato di calcio infrasettimanale sospesa, laghi e fiumi che avevano preso il posto delle strade ed un’aria da semi inverno che cominciava a prendere il posto delle splendide ottobrate romane dell’ultimo periodo. Eppure il clima al The Place, storico locale della Capitale, sito in via Alberico II in piena zona Prati, era davvero caldo ed accogliente.

Continua a leggere

Si esce vivi dagli anni ’80: Federico Fiumani

Negli ultimi tempi c’è troppa voglia di fare letteratura nei testi delle canzoni, e questo si traduce in pesantezza. Io prediligo la semplicità, l’immediatezza. Truffaut diceva che le canzoni più sono cretine più sono vere. Io auspico un ritorno alla superficialità, perchè la profondità spesso conduce alla noia. In fondo ad una canzone si devono chiedere quei tre, quattro minuti di svago… esordisce così¬ il portabandiere della New Wave italiana. Il cantante, scrittore e chitarrista Federico Fiumani, alla soglia dei cinquant’anni, racconta gli anni ’80, le problematiche legate al mercato discografico e l’attuale panorama musicale italiano, con un probabile disco in uscita nel 2009.

In che senso lo spettacolo di Roma è stato “Confidenziale”?
E’ un concerto in cui sono più in confidenza con il pubblico, sono io da solo, semplicemente voce e chitarra, nel corso del quale canto le canzoni così come sono nate. E’ un tipo di spettacolo che è nato nel ’94 ed ha fatto parte delle mie esibizioni finora. Probabilmente quello di Roma è stato l’ultimo di un buon periodo che ha segnato positivamente la mia vita.

Quindi per il prossimo anno si prospettano novità?
Vorrei semplicemente continuare a suonare con i Diaframma, formazione rock a me più congeniale. Un album nuovo mi piacerebbe farlo, tenendo conto delle ispirazioni che vanno e vengono e anche della situazione discografica che al momento è tutt’altro che rosea. Speriamo che ancora per un po’ di tempo si possano fare dei dischi.

Da un po’ di tempo molti festival sono organizzati da grandi multinazionali. L’invadenza della pubblicità  nel territorio dell’arte può pregiudicare o influenzare il risultato finale?
Non credo perchè da sempre si fa ricorso alla pubblicità. I festival hanno dei costi e molto spesso si lavora all’oscuro senza nessuna sicurezza sulla riuscita o meno degli eventi. Gli sponsor non sono il male peggiore della musica. E’ difficile stabilire una diagnosi e quindi una relativa terapia. Di sicuro i cambiamenti epocali nell’ambito tecnologico hanno reso i negozi di dischi dei luoghi funerei, il disco ha perso la sua funzione. Non so se tutto questo sia un bene o un male, io appartengo ad un generazione precedente e per questo sono preoccupato. La musica liquida, digitale, mi lascia abbastanza indifferente. Di sicuro adesso è molto più difficile orientarsi. Prima una cultura musicale te la facevi leggendo i giornali, ascoltando determinati album che paradossalmente erano pochi rispetto alla tua passione. Ora c’è troppo. Io la definirei come una grande nebbia, un muro.

Assieme ai Litfiba siete considerati i pionieri della dark wave italiana. Quali sono le differenze con gli anni ’80?
Moltissime. Noi stessi siamo cambiati. Soprattutto attualmente sembra che tutto sia già stato fatto. I dischi così come le feste Dark e Wave sembrano oggetti di antiquariato. All’epoca le cose succedevano per la prima volta, quindi c’era tutto un altro spirito, emozioni diverse, vi era la consapevolezza di fare qualcosa di nuovo e di importante che coinvolgeva tutte le nostre vite. Sono molto contento di averne fatto parte.

Quanto è difficile sopravvivere senza una mayor?
Per quel che ci riguarda non è stato molto difficile, basta aver voglia, perchè con la passione e con una buona dose di fortuna alla fine qualcosa di bello succede. Certi periodi degli anni novanta sono stati abbastanza duri a causa della reputazione che ci portavamo dagli anni 80: eravamo i paladini di una musica che era percepita come vecchia. Paradossalmente decenni successivi c’è stata una grossa riscoperta della musica anni ’80 e quindi anche della nostra opera. Direi che adesso sono diventato un classico e va bene così, speriamo che duri il più possibile. 

Kiss Me Emily_ All in one

CD MUSICA- Dicono di trarre ispirazione da gruppi come Depeche Mode, Modest Mouse, Bloc Party. In effetti, perdonatemi l’accostamento “rischioso” che farebbe rabbrividire il critico di turno, qualcosa della scena synth pop inglese dei primi anni Ottanta c’è, e si sente. Contaminazioni indie rock seminate lungo tutta la durata del disco danno poi all’insieme melodico un sapore più attuale, proiettando il lavoro su una dimensione a tutti gli effetti internazionale.

Continua a leggere

Female Jam: Hip Hop Mania

[MUSICA]

Il suo nome è hip hop. Ha radici nella cultura black americana ed è un movimento giovanile che abbraccia diverse arti ed è nato negli anni ’80 tra i ghetti neri delle grandi città della East e West Coast.
Una curiosità: un sondaggio del Simmons Lathan Media Group, rivela che 45,3 milioni di persone, in tutto il mondo, spendono in media 12,6 miliardi di dollari l’anno per mercanzia hip hop, tra abbigliamento da rapper, dischi e gadget vari.

Continua a leggere

Female Jam: Hip Hop Mania

[MUSICA]

Il suo nome è hip hop. Ha radici nella cultura black americana ed è un movimento giovanile che abbraccia diverse arti ed è nato negli anni ’80 tra i ghetti neri delle grandi città della East e West Coast.
Una curiosità: un sondaggio del Simmons Lathan Media Group, rivela che 45,3 milioni di persone, in tutto il mondo, spendono in media 12,6 miliardi di dollari l’anno per mercanzia hip hop, tra abbigliamento da rapper, dischi e gadget vari.

Continua a leggere

Son_ Wasted Time

CD MUSICA- E’ un tipo di sonorità fresca quella che propone nel suo disco d’esordio Son, giovane emergente italiano che ha fatto della lingua inglese il suo punto di forza. Come dichiara lui stesso ha scelto “son” come nome, perché si sente figlio dei generi musicali che ascolta e che hanno contaminato il suo modo di fare musica.
Il suo primo incontro con la passione musicale è avvenuto da giovanissimo, ed è passato dalle melodie cantautoriali italiane al blues, passando per il pop, soprattutto inglese.

 

Continua a leggere

La Creatività  ha un Festival tutto suo: a Firenze

Dal 23 al 26 ottobre 2008, quattro giorni di creatività  a Firenze alla Fortezza da Basso: ma si può chiudere la creatività in un luogo progettato per le operazioni di difesa militare? In effetti è necessario difenderla con i denti e con le unghie, ma vanno cercati nuovi alleati e abbandonati i vecchi pesi inutili, bisogna prepararsi alla battaglia, fare la guerra con i mezzi con cui i creativi concepiscono le idee.
La Regione Toscana ha trovato appoggi nella Fondazione Toscana e in un partner nuovo come il Banco do Brasil per dare spazio ad una creatività  multiforme di Visioni, Viaggi e Scoperte.

Continua a leggere

Roma, un giorno e il Festival del Cinema Indipendente di Lione

[CINEMA]

«Roma è come a libertà», questo il tema che ritorna insistentemente quasi come un ritornello nel cortometraggio Roma, un giorno, presentato in anteprima lo scorso 12 ottobre alla Libreria RGB di Testaccio e in concorso al prossimo Festival di Cinema Indipendente di Lione. L’opera nasce da un’idea di Massimiliano Coccia, sceneggiatore del cortometraggio, che, insieme al regista Matteo Botrugno, dà vita ad un flusso inarrestabile di pensieri sulla libertà, sulla morte, sullo scorrere dei giorni, e soprattutto sulla città eterna.

Continua a leggere