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Tag: martelive

Never let me go, regia di M. Romanek

Img1Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l’acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell’acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi. È la stessa cosa per noi. È un peccato, Kath, perché ci siamo amati per tutta la vita. Ma alla fine non possiamo rimanere insieme per sempre”.

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Amplifier_ The Octopus

AMPLIFIERSe è vero che non basta una vita per assaporare tutto quello che la vita ti da in dono, qui bastano 120 minuti per assaporare e bere libidine “o the rocks” di tutto quello che la musica ha gia messo in circolazione negli anni passati. Mettete questo juke-box, questo oggetto di quiete a zeppa tra generazioni vissute e sogni in technicolor e dite “goodbye terra”…

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Francesco Garito_ Fotografie

FRANCESCO_GARITOQuando il nulla si fa grande, quando un disco nasce per non dirti nulla e finisce invece con il graffiarti e carotarti un centimetro di cuore. Il cantatourato di quest’artista calabro/toscano è un’ostinazione scritta di cose già passate e setacciate, ma che come tutte le storie e certe favole che vengono riesumate dandogli aria, tornano nuove e fresche come fiori liofilizzati.

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Letti Sfatti & E. De Luca, Questa città

coverquestacittaUna Città sacrificata che in cambio di niente chiede solo di vivere, esistere, al di là del dolore, della sofferenza. I Letti Sfatti, rock band alternativa per i tipi delle Testepiene Editore ci raccontano Napoli con il supporto di Erri De Luca, dell’attore Patrizio Trampetti e le immagini di Sergio Siano.

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F. La Torre, Grazie a Dio è venerdì

Grazie-a-Dio-venerdi_copertina– Ma… fammi capire un’altra cosa. Il venerdì è festa per gli islamici, il sabato per gli ebrei e la domenica per i cristiani, vuol dire che anche venerdì e sabato non si lavora? Altro che Thank God it’s Friday, qui l’attesa del fine settimana comincia giovedì!

Con quella faccia che si illuminava di un sorriso pieno e beato, Bruno mi guardò sornione:

– Ma che hai capito? Non ti fare illusioni. Guarda che qui, praticamente, va a finire che si lavora sette giorni su sette, per non deludere nessuno e sempre se ce la fai!

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