Questa settimana continuiamo il nostro viaggio virtuale sulle pagine della collana L’Agenda della Notte, della casa editrice Iacobelli (www.iacobellisrl.it) di Pavona (Roma). Più precisamente ci muoveremo tra i locali notturni e non di Roma e Napoli. E il confronto come potete immaginare è stato davvero arduo.
“Zampa di gatto artigliata col ferro / Neuro-chirurghi assetati di vittime / Al portone letale della paranoia…”, questo l’incipit furibondo di “21st century schizoid man”, brano di apertura, o se pre-ferite catastrofe metal-jazzistica, traino di uno degli album più influenti e spiazzanti dell’intera storia del rock, In the court of the Crimson King, un coacervo di malinconie metafisiche medie-valeggianti e rarefazioni solenni ed espressioniste.
In questa rubrica si gioca spesso con la parola “striscia” per inventare riferimenti al campo dell’arte fumettistica, salvo poi ricordarci in giorni come questi che il termine ha significati ben più concreti: una striscia che è, letteralmente, lembo di terra che divide popoli e governi, uniti solo dall’odio. E ancora una volta eccoci sorpresi dalla precisione con cui realtà ed entertainment fanno coincidere gli appuntamenti in agenda. A poche settimane dal rinfocolarsi di un nuova cruenta ondata di scontri a Gaza, arriva sugli schermi italiani una pellicola d’animazione legata inestricabilmente alla questione israelo-palestinese.
Le ultime vacanze mi hanno regalato un po’ di tempo da dedicare alla lettura (cosa che ormai non succedeva da tempo immemore!). E mi è capitato di imbattermi in un libro, edito dalla ARPAnet, davvero particolare. Va premesso che questa casa editrice ha adottato un sistema davvero fuori le righe per cercare nuovi talenti letterari ed ha, tutt’ora, in ballo una iniziativa editoriale (che scadrà il 27 febbraio 2009) per la pubblicazione di libri inediti e per la loro distribuzione in libreria, tramite la candidatura di manoscritti nelle collane ARPANet CONCEPTS e miniCONCEPTS, sia all’interno delle antologie oppure come libri singoli (romanzi, raccolte di racconti, poesie).
Nizni & the Roadhouse (www.myspace.com/nizni) ci tengono a mettere subito le mani avanti: d’accordo che la geometria può essere questione d’opinioni, ma loro provengono idealmente dal delta del Mississippi, non dal triangolo delle Bermude. Calpestando l’orlo dei jeans troppo lunghi capita allora di disseminare le proprie tracce e strofe lungo la pista lasciata da una donna (“Wo-man”), mentre una fisarmonica ci accompagna lungo il percorso tracciato dall’ostinazione senza lasciarsi fermare neanche da un abbozzo di assolo di chitarra piantato lì a rendere accidentata la marcia verso l’abbraccio: “This is my heart, these are my arms, whisper in the dreams of the night”.
Questa settimana ci imbarchiamo in un viaggio virtuale. Non ci muoveremo fisicamente con la macchina, a piedi o in metropolitana, ma sulla carta. Ci sposteremo tra Milano e Torino, lungo un’asse immaginario, che non poteva avere nome più suggestivo: MI-TO. Il nostro mezzo di trasporto sono due guide della collana L’Agenda della Notte, pubblicate dalla casa editrice Iacobelli (www.iacobellisrl.it) di Pavona (RM), che con dovizia di particolari ci aiutano a scoprire i riti e la movida delle due città.
In questa vacanza di Natale confesso di non aver visitato mostre: ho preso una vacanza dall’arte. Ci credete? No? E avete ragione… quando si è art-aholic è difficile resistere. Il periodo natalizio, però, non è molto adatto alle visite nelle piccole e medie gallerie che organizzano le mostre più “gustose” a novembre, periodo in cui non si è ancora troppo impegnati nel turbinio natalizio e si è ormai dimenticato il calore estivo.
Tempo di saldi, tempo di spendere un po’ di soldini mie Fashion Victims. Diciamolo pure, i saldi sono uno degli eventi più attesi dell’anno e quando arrivano non capiamo più nulla. Siamo pervase da quella sensazione smaniosa di dover acquistare a tutti i costi quel capo costoso che a prezzo pieno è praticamente inaccessibile. Ma la verità mie care è che a volte il fatto di essere troppo precipitose potrebbe indurci a fare acquisti che alla fine tanto convenienti non sono.
I Lads who lunch (www.myspace.com/ladswholunch) macinano emozioni come in un truogolo pieno di zamponi di rinoceronte triste, ma lo fanno lasciando a bollire anche i nostri pensieri, che colgono il riferimento ineludibile ai RadioHead, ma proseguono oltre, soffermandosi sulla polvere (“Dust”) che il quartetto romano d’adozione spazzola via dai nostri cuori incancreniti dai stessi compianti che popolano il loro spartito raffinato e screziato sia da distorsioni non banali che da saliscendi emotivi di respiro internazionale.
Adoro il Natale. E’ in questi giorni che il mio pensiero va alle decine di persone che soffrono a causa della guerra, dell’inquinamento, del traffico. E allora mi viene spontaneo raccogliermi in preghiera per loro. L’anno scorso, la sera della vigilia di Natale, avevo organizzato un ricchissimo banchetto per tutto il mio entourage, presso uno dei più lussuosi ristoranti della zona.
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