Rebibbia mette in scena “Un amore bandito”
Mentre Roma si tinge di rosso della calda estate, al teatro Golden è andato in scena “Un amore bandito” con i detenuti di Rebibbia per la regia di Antonio Turco e la drammaturgia di Patrizia Spagnoli con una incantevole interpretazione del personaggio di Michelina di Cesare da parte dell’attrice Susy Pariante, che con Daniele ha reso la scena un luogo di amore. Carmine Crocco e Ninco Nanco, Cialdini e Garibaldi sono alcuni dei nomi di una storia che ha visto l’Italia unirsi ma ha lasciato il vuoto tra territorio e popolazione.
Il centro di drammaturgia penitenziaria di Rebibbia ha fatto un ottimo lavoro di studio e selezione dei testi, dai quali è facile comprendere la storia complessa e triste dell’invasione piemontese ai danni del regno di Napoli e del malcapitato re Franceschiello.
Un sud che come ci dice Antonio Turco in sole 4 regioni (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia) conta il settantotto per cento dei detenuti di tutta la penisola.
Quel sud che ha visto inerme portarsi via il suo oro e tutti gli strumenti industriali.
Così i popoli italici furono ‘liberati’ da un Eroe dei Due Mondi che era stato richiamato dai bagni penali, istituiti in Sud America da Napoleone.
Briganti uccisi e fotografati, morti per aver difeso la propria terra, la loro storia sarà in scena ancora il 15 luglio a San Lorenzo.
Il mio applauso va a chi il teatro lo porta in luoghi difficili e agli attori/detenuti che hanno giocato divenendo esempio di come la storia e il teatro siano materie necessarie alla libertà.
Eduardo Ricciardelli