Mercoledì, 19 Marzo 2008 00:08
Ma cosa vorremmo trovare noi nell'Uovo di Pasqua?
Ce lo siamo chiesti. E ci siamo risposti: libertà.
Libertà per una cultura quanto mai decadente che affiora ad ogni piè sospinto dalle grandi major, che non ci offrono mai una vera alternativa al mercato culturale vigente.
Libertà di esprimere una passione, una forma artistica, un ideale, senza vedere il tutto vanificato senza rimedio dalla necessità di dover vivere, ora e subito, senza mezzi e senza possibilità.
Libertà di parola di fronte ai meccanismi ben oleati che ci impongono una strada battuta, ma di qualità, a volte, discutibile.
Libertà per una cultura quanto mai decadente che affiora ad ogni piè sospinto dalle grandi major, che non ci offrono mai una vera alternativa al mercato culturale vigente.
Libertà di esprimere una passione, una forma artistica, un ideale, senza vedere il tutto vanificato senza rimedio dalla necessità di dover vivere, ora e subito, senza mezzi e senza possibilità.
Libertà di parola di fronte ai meccanismi ben oleati che ci impongono una strada battuta, ma di qualità, a volte, discutibile.
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Editoriali
Mercoledì, 19 Marzo 2008 00:08
Ma cosa vorremmo trovare noi nell'Uovo di Pasqua?
Ce lo siamo chiesti. E ci siamo risposti: libertà.
Libertà per una cultura quanto mai decadente che affiora ad ogni piè sospinto dalle grandi major, che non ci offrono mai una vera alternativa al mercato culturale vigente.
Libertà di esprimere una passione, una forma artistica, un ideale, senza vedere il tutto vanificato senza rimedio dalla necessità di dover vivere, ora e subito, senza mezzi e senza possibilità.
Libertà di parola di fronte ai meccanismi ben oleati che ci impongono una strada battuta, ma di qualità, a volte, discutibile.
Libertà per una cultura quanto mai decadente che affiora ad ogni piè sospinto dalle grandi major, che non ci offrono mai una vera alternativa al mercato culturale vigente.
Libertà di esprimere una passione, una forma artistica, un ideale, senza vedere il tutto vanificato senza rimedio dalla necessità di dover vivere, ora e subito, senza mezzi e senza possibilità.
Libertà di parola di fronte ai meccanismi ben oleati che ci impongono una strada battuta, ma di qualità, a volte, discutibile.
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Mercoledì, 27 Febbraio 2008 15:28
Dark: the other side of the moon...
Parafrasiamo pure (più o meno) una famosa canzone dei Pink Floyd e lasciamoci andare alla cultura dark: tutto nero e niente arrosto, un fumè ingrigito dal tempo, un modo di vivere e pensare la vita e le sue correnti (fredde) di pensiero o solo l’altra parte della Luna, quella che è al buio perché non è illuminata dal Sole?
Ci scusiamo per non voler, intenzionalmente, intervenire nella disquisizione medica sulla capacità della cultura dark di segnare profondamente o meno lo stato depressivo di una persona, perché secondo noi, sarebbe come dire che la Chiesa Cattolica ha il diritto di intervenire
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Mercoledì, 27 Febbraio 2008 15:28
Dark: the other side of the moon...
Parafrasiamo pure (più o meno) una famosa canzone dei Pink Floyd e lasciamoci andare alla cultura dark: tutto nero e niente arrosto, un fumè ingrigito dal tempo, un modo di vivere e pensare la vita e le sue correnti (fredde) di pensiero o solo l’altra parte della Luna, quella che è al buio perché non è illuminata dal Sole?
Ci scusiamo per non voler, intenzionalmente, intervenire nella disquisizione medica sulla capacità della cultura dark di segnare profondamente o meno lo stato depressivo di una persona.
Ci scusiamo per non voler, intenzionalmente, intervenire nella disquisizione medica sulla capacità della cultura dark di segnare profondamente o meno lo stato depressivo di una persona.
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