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Ombrelli e bastoni per un teatro coraggioso

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[TEATRO]

web_ombrello_bastone_001-429a4ROMA- È uso comune iniziare una recensione introducendo lo spettacolo al quale si è assistito e via discorrendo, ma data l’eccezionalità del caso partiremo dalla fine, quando l’attore Riccardo Caporossi ha letto al pubblico del Teatro Sala Uno un comunicato circa i tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo.

In maniera composta è stata espressa la preoccupazione per una ferita inferta nel tessuto culturale della nostra società, che non lede i meri interessi economici degli operatori dello spettacolo, ma che incide pericolosamente sul destino democratico di un paese.
Fino al 22 Novembre scorso è andato in scena al Teatro Sala Uno di Roma lo spettacolo Sotto l’ombrello, accanto al bastone, scritto e diretto da Ricardo Caporossi che ne è anche interprete assieme a Vincenzo Preziosa.
In un unico atto di poco più di un’ora si snoda una pièce decisamente sperimentale, fatta di immagini surreali in cui i silenzi e le parole si rincorrono reciprocamente, tutto generato dalla presenza di due oggetti: l’ombrello e il bastone.
L’uso quotidiano li rende praticamente invisibili, ma nella penombra della sala viene dato loro pieno risalto, tanto da invertire i ruoli abituali: sembra davvero che siano i due attori ad essere usati da questi oggetti magici, che scopriamo con meraviglia essere praticamente uguali nella forma.

Sotto l’ombrello e accanto al bastone c’è l’uomo con tutte le sue incongruenze, verità e pazzie. Vengono recitati dialoghi tra interlocutori che sembrano non prendersi in considerazione, monologhi costruiti tematicamente attorno ai due oggetti e che formalmente giocano su ripetizioni, scarti verbali o cambi di vocale. Sono testi arditi che dal filosofico sfiorano il nonsense pieno di significati.
La Società è divisa in:
Orizzontali, Seduti, Verticali, Obliqui, Motòri.
Gli Orizzontali
non sono solo i morti, i malati, i procreatori
ci sono anche i disertori della vita; negligenti o volontari, questi ultimi, si sdraiano e vogliono rimanere
sdraiati.
E questo è soltanto un brano tra i tanti che esemplifica il tono e la portata di questi strani contenuti, web_ombrello_bastone_003-9e7ccche arrivano a toccare sostanzialmente la critica di molti comportamenti sociali.
Sembra di assistere ad una tempesta con lampi comunicativi verbali e spaziali, dato che la coppia si muove sulla scena dando al gesto e al silenzio un peso uguale a quello della parola.  Estremamente interessante è l’effetto scenico raggiunto dall’uso di ombrelli e bastoni incastrati tra loro, che riescono a modellare un paesaggio interiore e onirico in continuo cambiamento.
Sotto l’ombrello accanto al bastone è uno spettacolo difficile e impegnativo per il pubblico, non c’è dubbio, ma sicuramente non lascia indifferenti. Opere così sperimentali non sono – almeno per ora-  di quelle destinate ad incontrare un pieno riconoscimento in termini di pubblico, forse, ma è solo grazie alla ricerca, alla sfida al tradizionalismo e alla continua messa in dubbio dei modelli comunemente accettati che l’arte può essere in grado di cambiare, migliorandola, la società. 

Francesca Paolini

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