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Il mistero del calzino bucato

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[TEATRO]

locandina_il_mistero_del_calzino_bucato ROMA–  La parodia di un giallo stile Sherlock Holmes, avanspettacolo, cabaret, teatro dell’assurdo, un po’ vaudeville un po’ musical un po’ grand guignol… alla romana. Tutto questo e altro ancora nello spettacolo Il mistero del calzino bucato, in scena dall’8 al 20 dicembre al Teatro Ghione di Roma.

Scritto e diretto da Marco Zadra, Il mistero del calzino bucato debutta nel 1993, ottenendo subito un grande successo di pubblico, che da allora continua a far ridere e divertire, rinnovandosi e modificandosi ad ogni nuova edizione, in un continuo divenire.
Dall’anno scorso lo spettacolo si è arricchito ulteriormente grazie alla verve comica e musicale di Marco Morandi, protagonista assieme a Marco Spampy e allo stesso Marco Zadra, affiancati da Claudia Campagnola, Morgana Giovanetti, Antonella Salerno, Claudia Clerici, Giancarlo Porcari, Giorgia Guerra, Francesca Baragli, Tiko Rossi Vairo, Stefano Micchia, Alessandro Frittella e dal pianista Fabrizio Siciliano.

Tutto si svolge in casa del ricchissimo lord Timothy Pinkerton, un’elegante dimora londinese dove Il_mistero_-_Gruppovive anche un nipote nullafacente con sua moglie, serviti da un maggiordomo, una cameriera, una segretaria e un pianista cieco. Ospite fisso anche il parroco di famiglia.
È Natale, l’atmosfera sembra lieta e spensierata, ma il male si annida nell’ombra e durante la notte il vecchio lord viene assassinato. Unico indizio per l’imbranato ispettore Pendleton, chiamato a svolgere le indagini, l’arma del delitto: un calzino bucato. A completare il quadro, per il funerale, e soprattutto per la lettura del testamento, giungono alla villa anche il secondo nipote con sua moglie e due vecchiette arzille e rimbambite, una zia e la sua amica.
In un continuo entrare e uscire dei personaggi tra porte, finestre, ascensore, bagno e finte scale, la ricerca dell’efferato omicida è costellata di colpi di scena, acrobazie, improbabili incursioni di supereroi, magnifici cori, sgangherati balletti e gag di ogni tipo.

Il ritmo è incalzante, sorprendendo il pubblico con l’effetto straniante dei continui contrasti, nonsense e giustapposizioni bizzarre. Nel registro dei dialoghi, che si sposta continuamente dalla formalità molto ‘british’ alla trivialità da osteria, nell’ambientazione, che in realtà è anglo-romana, con viaggi d’affari a Zagarolo e casa Pinkerton posta all’angolo tra via di Tor Pagnotta e Hampton marco-zadraRoad, e nelle scene decontestualizzate, come quella del parroco che si tuffa in costume dietro un divano ingaggiando una divertentissima lotta con uno squalo.
La contaminazione dei generi è veramente riuscita, si potrebbe dire rinnovando in forma moderna e unitaria il vecchio concetto di cabaret e avanspettacolo, in una rappresentazione che regala molte risate e momenti di spensieratezza. Peccato che indulga un po’ troppo nell’uso, a volte gratuito, delle parolacce, non considerando, forse, che il ‘romanesco’ è divertente anche senza essere volgare!

Molto bravi tutti i protagonisti, sia singolarmente che nelle scene corali, con grande sintonia di voci e movimenti. Perfetto Marco Zadra nei panni dell’elegante e ‘mefistofelico’ maggiordomo e bravissimo Marco Morandi, che con la sua mimica e le movenze elastiche ricorda i protagonisti delle vecchie comiche.
Divertimento assicurato per una serata fuori da ogni schema…

Emanuela Meschini

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