Hannah e Mary: storia di un’amicizia
[TEATRO]
ROMA – Due donne straordinarie, due intellettuali protagoniste del loro tempo, dal carattere e temperamento completamente diverso, con diverse storie e origini alle spalle, unite da una comunanza di spirito e di idee che supera ogni confine e che le unisce indissolubilmente in una amicizia profonda e duratura.
Sono Hannah Arendt e Mary McCarthy, e proprio la loro grande amicizia è la protagonista dell’interessante spettacolo Hannah e Mary– Un’amicizia ordinaria fra due donne straordinarie, scritto e diretto da Silvia Zoffoli e presentato dall’Associazione Culturale Falesia Attiva, in collaborazione con il Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani, il 13 e 14 giugno, in anteprima, alla Casa delle Culture di Roma.
Hannah (Giordana Moscati), ebrea tedesca sfuggita alla Germania nazista, grande pensatrice e filosofa (ma non le piaceva essere definita così) allieva di Heidegger e Jaspers, carattere schietto, quasi brutale nel suo modo di esprimere sempre liberamente il suo pensiero, apparentemente dura e burbera, ma con un grande cuore.
Mary (Silvia Zoffoli), americana, giornalista, autrice di famosi reportage sul Vietnam, il golpe cileno, il Watergate, e scrittrice di romanzi che suscitarono scandalo e scalpore per i contenuti ‘liberi’, non appropriati per una autrice donna degli anni ’60, aperta, emotiva e passionale.
Hannah e Mary, due delle intellettuali americane più importanti dei loro favolosi tempi, acute osservatrici del mondo che le circondava, moderne, impegnate politicamente, attive nel sociale.
Dopo un primo incontro-scontro, a causa di una battuta infelice di Mary, scoprono di essere sempre dalla stessa parte, sole, nelle discussioni dei circoli politici che frequentano. È Hannah a rompere il ghiaccio: “Smettiamola con queste sciocchezze. La pensiamo allo stesso modo”.
Nasce così un’amicizia destinata a durare trent’anni, fino alla morte della Arendt nel 1975, fatta di grandi e piccole cose. Pur separate dall’oceano (Hannah rimasta sempre a New York e Mary a Parigi o in giro per il mondo), si scambiano commenti e suggerimenti sulle bozze dei loro lavori, discussioni di politica, filosofia e letteratura, ma anche semplici ricette di cucina e consigli amorosi. Per telefono o per lettera, lasciando un interessantissimo carteggio, si consigliano, si criticano, si sostengono a vicenda, pronte a volare a fianco dell’amica nei momenti più difficili.
E sul palcoscenico, in uno spazio nero nel quale pochi semplici attrezzi cubici vengono costantemente ricombinati a scena aperta, complice il buio, a rappresentare ambienti esterni od interni, la Zoffoli fa scorrere gli incontri salienti di Hannah e Mary, con le loro visite, le telefonate, le lunghe lettere. Mettendo in scena non tanto i ritratti di due grandi personaggi, quanto il loro legame profondo, soffermandosi sull’aspetto più umano del loro rapporto, fatto di confidenze e complicità. Ciò che probabilmente rende queste due donne eccezionali ancora più straordinarie.
Emanuela Meschini, Hannah e Mary, martelive, martemagazine, News, teatro