RAM_09, l’arte che si ascolta
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]
Vi è mai capitato di vedere delle immagini mentre ascoltate la musica? O magari anche solo un colore che associate sempre ad una o più canzoni? Mentre scrivo, ascolto la voce di Nina Simone, che si trasformerebbe in un quadro di Magritte se non avessi di fronte il monitor che mi distrae.
Spero di non essere l’unica ad associare immagini a suoni altrimenti mi dovrei preoccupare.
Ma se anche voi “vedete” la musica, troverete molto interessante i percorsi di RAM_09 Rome Art & Music. Nel foyer del teatro Palladium a Roma, l’associazione Nufactory, per inaugurare la mostra, l’8 maggio 2009 ha progettato un percorso che prevede di ascoltare l’arte visiva e vedere la musica.
Due arti che si combinano benissimo, che si sono sempre affiancate. I musicisti sul palcoscenico del teatro e ad accogliere il pubblico i fotografi e i pittori per descrivere con le loro opere quello che è la musica da vedere.
Dieci percorsi che prevedono visioni differenti. Damiano Tullio e Germano Serafini ascoltano la tradizione popolare della musica approfondita e studiata da Alessandro Mazzioti ricavandone visioni legate alla terra e alla tradizione. Tullio utilizza una teca per la memoria, dove piccole cose rappresentano il passato e la ricerca della storia che ci appartiene e ci segue. Le candele conservate in questo mobile come in un altare sono per l’artista l’omaggio ai gusci vuoti di vita e privi di utilità, come alcuni ricordi che non ci dovrebbero appartenere e che ci tormentano mentre il sale, altro elemento conservato, asciuga la vita o forse può conservare le nostre carni in un futuro.
L’emulsione fotografica su tela di Germano Serafini è una scelta di acutezza sottile. Radici che escono dall’immagine e la spostano come vittime di un sisma, come se le stesse origini debbano e vogliano muoversi da una posizione statica e non sprofondare, piuttosto approfondire, che è lo scopo ultimo di un fondamento, che ha un senso solo se ha una prospettiva verso l’alto.
Dalla musica popolare alla musica underground. Mi ha stupito scoprire che a Roma esiste un posto, tra lo Statuario e Quarto Miglio, dove i musicisti hanno affittato tutti i box in un complesso che doveva ospitare garage e che, invece, è diventato un luogo di musica. Un modo per impossessarsi della realtà cittadina, che è stata incastonata dalle foto di Fabio Gaigher, che realizza una sequenza di scatti su una delle band che occupano uno dei box. L’immagine che mi ha più colpito, tra quelle di questo fotografo, è una sequenza di scatti che ne creano un unicum. Il fotografo, con un colore che sembra non esserci, crea la scenografia adatta alle pagine di James O’Barr, l’autore di The Crow ( Il corvo).
Musica tradizionale, jazz, musica underground, medievale e rock e ancora clubbing, raggae e hip hop, ogni sonorità colorata da venti artisti. Per il RAM_09 che si farà vedere e ascoltare fino all’8 giugno 2009.
Teatro Palladium di Roma (Piazza Bartolomeo Romano, 8, zona Garbatella).
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