L’Amore al tempo del Noir
[LETTERATURA]
Il 18 febbraio presso la facoltà di scienze umanistiche dell’Università La Sapienza di Roma ha avuto luogo la sesta edizione della manifestazione sul Romanzo Noir.
Nata nel 2004, Roma Noir, analizza il successo del noir a ridosso del XXI secolo, dove aspetti del genere si sono andati modificando, fino ad assumere connotati interessanti e degni di lode.
L’iniziativa fa parte di un progetto di ricerca che comprende, da poco, anche la pubblicazione di testi critici e saggistica oltre all’incontro, sempre in sede di festival, con operatori del settore editoriale e web. Altro aspetto importante, è il concorso dedicato a racconti inediti di autori ancora sconosciuti nell’ambiente, così da offrire loro una vetrina importate per il loro ingresso in scena.
Quest’anno, il Roma Noir,ha proposto un incontro multidisciplinare e internazionale sul tema “UN CLASSICO NELLA TRADIZIONE DELLA NARRATIVA NERA: DELLA RAPPRESENTAZIONE DELLE EMOZIONI SENTIMENTALI E AMOROSE”.
Il tema guida della discussione è stato appunto “L’Amore al tempo del Noir”: espressione conosciuta con la quale si è cercato di rafforzare ulteriormente il binomio passione/perversione.
Tra gli ospiti che hanno partecipato all’incontro sono intervenuti, nella prima parte della giornata:
Elisabetta Mondello, Monica Cristina Storini, Rosalba Campra, Ugo Rubeo, Mauro Ponzi e Ettore Finanzi Agrò.
Temi centrali di questa prima parte del festival sono stati amore e morte nella letteratura femminile e il noir europeo ed ispano-americano.
Nella seconda parte della giornata si sono invece susseguiti sul palco insegnanti dell’Università La sapienza: Paolo Berretto docente di critica cinematografica e Ugo Vignuzzi docente di dialettologia e linguistica. Entrambi hanno analizzato gli aspetti originali del noir in ambito, l’uno cinematografico e l’altro dialettale, facendo particolare attenzione al binomio amore e morte.
L’ultima parte della giornata è stata dedicata alla riflessione sui nuovi sbocchi del noir, e cioè le sue prospettiva future viste le possibilità intrinseche di un genere in continuo movimento.
L’incontro, sicuramente interessante e stimolante da un punto di vista intellettuale, ha raggiunto il suo massimo nel confronto con i nuovi autori del genere, acerbi e spontanei che si sono applicati, alcuni per la prima volta, in una tematica così forte.
Gli autori, ognuno con uno sguardo diverso e attento sull’argomento, hanno saputo evidenziare le più piccole sfaccettature dell’animo umano che, se messo alla prova soprattutto in ambito amoroso, sa esprimersi in modo tetro, confuso. Lo sguardo e la sofferenza di una donna che nel marito vede riflessa se stessa e con sè tutte le sue angosce e rimozioni forzate; la follia e l’angoscia di una ragazza che si aggira spaventata nei meandri di un sentimento che, per lei, è come un labirinto incomprensibile e dal quale non riesce, non vuole svincolarsi; il demone di un sentimento perverso che si insinua nella mente e occlude lo sguardo. Questo e molto altro è ciò che questi ragazzi ci hanno mostrato: l’angoscia del sapersi innamorato, del sapersi solo perché l’amore sa esser conforto ma anche forte disperazione; l’amore per un uomo, l’amore per se stessi; l’ansia di un cammino inesperto, oscillante. Insomma, un affascinante brulicare di intenti che sanno rispondere positivamente a quell’interrogativo rappresentato dal futuro del genere, che in queste idee giovani proietta verso un’evoluzione imminente.
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