Da Roma a Milano i Marcosbanda
[MUSICA]
La Marcosbanda il 31 maggio a Segrate ha vinto il primo premio del concorso L’Artista Che Non C’era. La rassegna, organizzata dal webzine L’Isola Che Non C’era, è quest’anno alla sua quinta edizione e, in concordanza con le linee editoriali della testata promotrice, è rivolto ai nuovi cantautori della musica italiana. I Marcosbanda hanno avuto la meglio su Enrico Pezza, Francesco Forni, Kimel, Marco Stella e Patrizia Cirulli, che hanno partecipato con loro alla serata finale del concorso.
Questo successo si pone come il proseguimento di una lunga serie di soddisfazioni, tra cui i recenti elogi del quotidiano “La Stampa” e di altre riviste musicali. Ma soprattutto ad accorgersi di loro sono stati i giurati di vari festival nazionali, che gli hanno assegnato premi davvero importanti per una band in crescita, come il premio Speciale della Giuria al Premio Solo Musica Italiana. Un risultato di cui andare fieri, soprattutto se si pensa che il presidente dei giurati è stato Mogol. Inoltre la band ha raggiunto il secondo posto nel Premio Fabrizio De André, nel 2007 ha conquistato la fase nazionale della terza edizione di Primo Maggio Tutto l’Anno, ha vinto la decima edizione del Premio Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty e il concorso Talenti per Natura di Lifegate Radio.
Tra i pregi della band, quello di saper creare una musica che lancia messaggi positivi. I temi trattati riguardano la libertà, il ritorno alla natura, l’abbandono dei ritmi frenetici della nostra società opprimente ed uno sguardo nostalgico ad un passato spensierato. “Si può giocare o recitare un ruolo per vestirsi meglio… Innamorarsi e poi dimenticarsi nello spazio di uno sbadiglio… Sarebbe ora di ritornare con la faccia sulla terra… Opporre un veto di parole elastiche a tutte le politiche di guerra… Cercare spazio per comunicare, avere un fiore d’annaffiare… E respirare possibilmente, respirare, possibilmente respirare …” dice il testo di “Sarebbe ora”, uno dei brani presentati al concorso.
La loro musica rimanda al jazz, alle sonorità calde della Bossa Nova, ponendo sempre l’accento sul rock. Melodie morbide, suadenti, valide musicalmente, accompagnano testi ben strutturati e allo stesso tempo creativi, che riescono sempre a non cadere nella monotonia.
La formazione è composta da: Marco Panetta,voce e chitarra acustica; Luca De Ioris, tromba, Paolo Strina, tastiere; Andrea Pozzi, basso; ed Emiliano Chiocciolini, batteria.
C’è da sperare di sentire presto parlare ancora di questa band, che veramente si meriterebbe a pieno a titolo di entrare far parte della schiera dei “big”. Davanti a questo risultato e dopo l’ascolto del loro ultimo CD, Il nome dei pomodori, ci sentiamo di fargli i nostri migliori auguri.
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