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Valentina Movie a Palazzo Incontro

Omino Shiba-ok

[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

Omino Shiba-ok“Se guardi nei buchi di quelle porte potrai vedere dei film, ma sono porno!”
Così l’assistente di sala, un po’ imbarazzata, mi avvisa di fronte alle due porte disegnate con mille frame di Valentina in mille pose e posizioni.

Ringrazio, faccio un po’ l’indifferente e guardo la bella scrivania dello studio di Guido Crepax, il papà di Valentina, che impera al secondo piano del Palazzo Incontro nel percorso della mostra Valentina Movie. Appena la gentile guida rivolge la sua attenzione altrove, io mi precipito a guardare attraverso le porte.

La sequenza delle immagini racconta la versione di Crepax de l’Histoire d’O, romanzo dell’autrice francese Dominique Aury, pseudonimo di Anne Descios che per scrivere questo romanzo erotico si nascose ulteriormente con lo pseudonimo di Pauline Réage.
“O” è una figura scabrosa, sottomessa all’amore si perde nella fisicità più disperata, molto diversa da Valentina per tanti versi, la fotografa disegnata da Crepax è indipendente, forte e capace di dire di no e di rendersi antipatica, ma Valentina ha potuto benissimo interpretare la schiava “O”.
Cosa c’è di più erotico di una donna padrona di sé che si sottomette all’immaginario maschile? Valentina si è sfilataValentina Movie4 le calze lentamente, ha imbronciato un po’ il muso e ha detto sì.
Il giornalista e sessuologo Bon Berkowitz, in un best seller che avrebbe dovuto essere una rivelazione sullo spirito maschile e che, a mio dire, rivela solo immense ovvietà, spiega alle signore che “il mercato dei romanzi erotici a sfondo storico è prevalentemente femminile. Sono il testo e il suo effetto sull’immaginazione a stimolare le donne.” *
Gli uomini hanno bisogno di altro, hanno bisogno di vedere. Quindi luci accese di fronte ai glutei tondeggianti di Valentina. Crepax ha disegnato una donna che sceglie di essere sensuale, non vittima di una sensualità imposta. Ha usato le storie eccitanti che piacciono alle donne e ha reso visivo l’erotismo dando spago al desiderio maschile. Valentina si veste seguendo le mode, non potrebbe essere altrimenti visto che è una fotografa per riviste glamour, e mostra il suo corpo nudo privo di cliché morbosi.
Valentina incarna una figura diversa, di certo non un’eroina, vittima consapevole della fantasia maschile, forse come “O” che sceglie di accontentare il suo amato René.

Nella prima retrospettiva romana dedicata all’opera di Crepax, in corso fino al 30 settembre, si racconta un personaggio in bilico tra fantasie e mondi irreali, Valentina è incastrata nella storia di un’Italia che si emancipava e che guardava alle donne in altro modo. Valentina Rosselli è il personaggio di un fumetto con nome e cognome e tanto di documento di riconoscimento, rappresenta le donne di una generazione combattute tra il riscatto sociale e la voglia di essere sexy.
I pantaloni si alternano alle minigonne, il corpo si veste di negligè trasparenti e si sveste nelle situazioni più quotidiane. Valentina è una fotografa, un’amante, diventa madre, è una donna.
La mostra curata da Archivio Crepax e Vincenzo Mollica presenta un personaggio cinematografico, Valentina esce dalla gabbia del fumetto per entrare nella sequenza video. Sulle pareti Valentina racconta la sua storia, si spoglia e si fa raccontare da altri “in modo metonimico, sempre un particolare minimo per il tutto” così dice Umberto Eco, e incanta per la sua femminilità spudorata.
Capace di diventare la protagonista di pagine voluttuose e di entrare in un mondo spaziale cavalcando una strana creatura meccanica, Valentina impersonifica un sogno carnale, lentamente fa seguire alle linee del suo fondoschiena i sogni erotici degli uomini insegnandogli, forse, che la sua espressione imbronciata è di più di un capriccio. Mentre per le donne è “maestra nello svestirsi: è lei che ha suggerito il potere magico del reggicalze, la lusinga efferata di certe sottovesti, il languore ipnotico delle mutandine di seta ricamata, e con la biancheria, ha imposto anche quell’arrendevolezza dei gesti, quell’atteggiarsi al consenso che talvolta ha aiutato le donne ad avvantaggiarsi in situazioni incresciose”. Natalia Aspesi, milanese come Valentina spiega come il personaggio di Crepax non abbia assecondato solo le fantasie maschili, che necessitano di forma visiva per concretizzarsi, ma ha dato delle dritte alle donne.
Altro che manuali statunitensi sul pensiero maschile!

Valentina Movie
Palazzo Incontro, Roma
Info. www.fandangoincontro.it, 06 32810


*Bob Berkowitz, La nuda verità, Tutto quello che gli uomini non diranno mai ma che le donne devono sapere, Piemme editore

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