Vamos con Girotto e Bosso!
[MUSICA]
ROMA – Il 26 Novembre scorso il menù del Roma Jazz Festival proponeva sulla carta un gruppo di fuoriclasse italo/argentini del jazz. Ideato in occasione del Brianza Open Jazz Festival del 2006 il quintetto è capeggiato da due fiati decisamente degni di nota.
Alla tromba e flicorno Fabrizio Bosso e al sax soprano e baritono un artista che ha origini argentine, ma che l’Italia ha preso in adozione da ormai vent’anni, Javier Girotto. Il Latin Mood, è questo il nome che hanno scelto per il loro super gruppo, di questi due artisti non poteva che annoverare tra le sue file un pianista anch’esso di origini argentine ma da anni residente e operante in Italia come Natalio Mangalavite che ha collaborato per molto tempo con Fabio Concato e con Ornella Vanoni, due cantanti noti anche per le influenze latino-americane presenti nel loro repertorio. La restante ritmica è rappresentata da tre giovani brillanti esponenti del jazz nostrano, al basso elettrico Luca Bulgarelli, alla batteria Lorenzo Tucci e alle percussioni Bruno Marcozzi. Un quintetto d’eccezione che ritorna, dopo il fortunato “Sol” album del 2008, per presentare il nuovo disco in uscita a Marzo: “Vamos”.
Come ci suggerisce il nome e le vicissitudini artistiche dei rappresentanti del gruppo, il terreno fertile da cui sono partiti e da cui hanno attinto è stato quello del mondo latino, che da sempre ha influenzato la musica e il jazz in particolare. Se si ricordano le incursioni in questo mondo di Charlie Parker, di Dizzy Gillespie e di Stan Getz per non parlare di Horace Silver e del suo sassofonista preferito, il grande Joe Henderson e poi naturalmente il Kenny Dorham a partire da AfroCuban. Molti nella storia del jazz hanno attinto dalla poeticità dei ritmi latini e hanno usato questo tessuto sonoro per creare, attraverso la tecnica e l’improvvisazione, dei piccoli capolavori di fusione di due mondi culturali e artistici differenti.
E di bella fusione si può parlare anche per il concerto dell’Auditorium Parco della Musica, dove il capo indiscusso dell’hard bop italiano, Bosso, ha unito la sua impareggiabile tecnica e la sua capacità interpretativa e improvvisativa, alle note latine di Girotto, degno rappresentante in Italia della musica argentina e del tango in particolare, ricordiamo quanto fortuna e riscontro ha tutt’ora il gruppo creato dal sassofonista quasi 15 anni fa con Alessandro Gwis, Marco Siniscalco e Michele Rabbia, gli Aires Tango.
“A Taste of honey” apre la serata. I due leader dialogano con i loro linguaggi differenti, trame più complicate e virtuose per il giovane trombettista, ritmi più suadenti e ballabili per il sassofonista argentino, rendendo l’atmosfera energica e sognante. La ritmica è perfetta a incominciare da Luca Bulgarelli, in questa occasione al basso elettrico anziché al contrabbasso, e al suo compagno Lorenzo Tucci una specie di fuoriclasse della batteria, uno dei musicisti più interessanti dello strumento. Mangalavite arricchisce il tutto con la sua anima spiccatamente latina fino alla sua emozionante interpretazione in piano solo e voce e le percussioni di Marcozzi rendono ancora più accattivante e ritmicamente interessante la scaletta del gruppo. Scaletta che prevedeva brani originari, standard jazz quali “In A Sentimental Mood” e latini come “The Shadow of your Smile”.
Un ritorno gradito quello dei Latin Mood, una serata solare, divertente ed energica. Aspettando il nuovo album che riporti i loro ritmi dentro le mura domestiche.
Valeria Loprieno
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