Pure Adrénaline
[DANZA]
ROMA- Ha debuttato in anteprima mondiale lo scorso 1 luglio al Teatro Vascello di Roma, lo spettacolo che ha portato per la prima volta nella Capitale la Compagnia del CNN (Centro Coreografico Nazionale) di Nantes, la Compagnia di Claude Brumachon e Benjamin Lamarche.
Questa, capitanata in questa occasione solo dal grande coreografo Brumachon, ha creato questa pièce proprio in Italia collaborando con due importanti realtà della danza italiana: la Imperfect Dancers Company diretta dal coreografo Walter Matteini e Paola Catalani e la RED International Performing Art, diretta da Bruno Valentino Perillo.
Dieci interpreti, danzatori, scelti tra il CCN di Nantes e la Imperfect Dancers Company, tra questi gli stessi Walter Matteini e Claude Brumachon, hanno per tre settimane unito le loro forze, le loro energie creative, hanno appreso e sviscerato lo stile e le modalità del grande coreografo francese e hanno attivato uno scambio artistico e umano che ha portato alla creazione dello spettacolo Adrènaline.
«La creazione di questo spettacolo – ha spiegato il grande coreografo francese – è ispirata da un’Italia mobile, agitata, ricca del suo Rinascimento e di un XX secolo esplosivo, alimentato da pensatori ribelli, da pittori solforosi, da un cinema immortale, da una dualità spesso evocata politica, sociale, umana, geografica. Immersi nell’universo di un Pasolini, di un Boccaccio, per percorrere con il corpo e tramite esso la potenza della danza».
Da questa visione barocca e opulenta, nasce la pièce, che strizza l’occhio, nei suoi quadri ben costruiti e ottimamente danzati, alle tele del Botticelli, ai ritratti dei cortigiani del Raffaello e ancora alle immagini oniriche e promiscue del grande Fellini, come ai racconti crudi e violenti del Pasolini e alle novelle intime, sensuali e divertenti del Boccaccio.
Una danza che, emotivamente parlando, parte da questi presupposti e che fisicamente li fa entrare nel corpo attraverso lo studio dell’ Adrenalina. L’Adrenalina come motore di ogni movimento, che stimola i sensi in maniera fisica, che fa reagire, che produce energia, che spinge gli uomini a grande azioni, contestazioni e rivoluzioni.
Uno studio sul corpo che si sposa benissimo con la gestuale del coreografo, gestuale dai tagli netti, dalle pose dense e corpose, dalle cadute taglienti e vigorose, movimenti a volti rapidi e precisi, altre volte pieni e compatti, con un sottofondo di tecnica che non guasta mai.
Tanti quadri, forse anche troppi, aiutati nella creazione dell’immaginario anche da due importanti variabili che completano e incorniciano al meglio la visione delle tele: i costumi, studiati nei minimi particolari per richiamare gli ambienti che Brumachon voleva proporre, e la musica che spaziava da Bach, Carmina Burana, Beethoven, Haendel al più contemporaneo ed elettrico Zonk.
Una interessante collaborazione e un interessante scambio culturale da ampliare ancora di più, che sia l’inizio di una lunga amicizia?
Valeria Loprieno
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