Violapolvere_ Distanze
Un percorso ad ostacoli che è la vita vera, si offre alle orecchie di chi ha voglia di ascoltare, anche solo per capire le differenze che la maturità porta in dote. Il secondo lavoro in studio dei Violapolvere è un momento intenso di cambiamenti. Di chiusure che diventano nuovi inizi.
Distanze: fisiche per la perdita di un luogo sicuro; emotive per la perdita di un elemento che però genera anche dolore ed è sofferenza. “Dodici brani che descrivono spazi che separano luoghi, persone che li vivono dentro, cose in essi perdute. Canzoni per esplorare le distanze vissute come esigenza di sentirsi vivi, come intervallo e spazio temporale tra i sentimenti che accompagnano l’esistenza di ognuno di noi.”
Dal cantautorato italiano della Scuola Romana, al pop più frizzante, i Violapolvere condiscono un piatto musicale già ricco, di sonorità più decise che in passato: rock, ma non aggressive, che vivificano l’impianto sonoro che li contraddistingue, invadendo l’elettronica, alimentandosi del filo elettrico che rende viva e vitale ogni porzione del pasto.
Un pasto lungo, da mangiare senza fretta, da bere con passione, degustando ogni minimo accento, ogni piccola porosità: il sound scivola tra ritmi più accesi e ballate sentimentali (“Davanti ai tuoi occhi dipinti di nero”), che ci ricordano quanto anche l’amore sia una questione di Distanze e la disillusione un accenno di oscurità che dà sapore.
E mettendo l’accento sul tempo che passa, sulle cose che finiscono, sulle incomprensioni, sugli affetti ritrovati e persi, i Violapolvere scandiscono il tempo della narrazione con decisione rockeggiante (“Molecole”), onirica comprensione degli eventi e caparbia e rassicurante voglia di andare a vedere domani come sarà.
Non è il rimpianto che vince, l’amarezza si affaccia e si ritrae, perchè tra le scuse più sincere dei bugiardi da morire si nascondono orizzonti più lontani (“Cuore di cristallo”).
Nessuno esce sconfitto: nel viaggio di esplorazione delle Distanze che bisogna imparare a coprire per vivere, la realtà è più vera di ogni immaginazione e laddove c’è il pericolo latente di incappare in una trappola, il buon senso dona rifugio ed ispirazione (“Sono ancora qui”). E poco importa se diventa una lotta e se una lacrima si impiglia tra le ciglia, il viola si tinge di arcobaleno carico di colore e di esperienza (“Anima”).
Mentre Zona limite rappresentava una sintesi di diversi modi di scrivere che abbracciavano un arco temporale molto ampio, Distanze racconta frammenti e momenti di realtà che appartengono ad una stessa storia. E mettendo da parte i virtuosismi e riempiendo il suono di se stesso, si scava fino all’osso con il synth per riuscire a trovare delle soluzioni che se non innovative, risultano personali, frutto di un lavoro di gruppo ben congeniato.
L’impianto del progetto mette basi nuove e ancora più solide per vestire di sogni e violapolvere il dolore senza lasciare nomi incisi da scordare (“Non ha senso”). L’attitudine elettropop si diluisce in una propensione alla fluidità delle emozioni, ma senza arrestare il ritmo in placide emozioni.
Vivere è un sentimento forte, ogni volta si scopre qualcosa di diverso che cattura inesorabilmente l’attenzione, ascoltare il cuore (“Come se volessi”) che sussurra un canto affatto silenzioso è qualcosa che merita più di una semplice recensione…
TRACKLIST
01 non ha senso
02 molecole
03 come se volessi
04 cuore di cristallo
05 anima
06 davanti ai tuoi occhi dipinti di nero
07 non esisti
08 le cose lasciate a metà
09 rumore bianco
10 rosso
11 quanta gente
12 sono ancora qui
I Violapolvere sono:
Luca Latini– voce
Max Pescosolido– chitarra
Giacomo Citro– basso e cori
Ivan Cacace– batteria e synth
Edyth Cristofaro
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