CINEMA VI_ Mastrella&Rezza: Ottimismo Democratico
Ultimo appuntamento MArteLive, in attesa delle finali che avverranno ad inizio Luglio. Per la serata cinema è stato proposto un evento speciale, dedicato totalmente alla coppia Flavia Mastrella e Antonio Rezza, collaboratori dal 1987 di opere comiche, dal teatro fino al cinema.
Pittrice, scultrice e artista multimediale, Flavia Mastrella riesce a trovare un punto di unione artistica con il regista, attore e scrittore Antonio Rezza: insieme hanno realizzato diverse performance teatrali, cortometraggi, lungometraggi e trasmissioni televisive.
Hanno partecipato più volte al Festival di Venezia (nel ’96 con il lungometraggio Escoriandoli) e vinto il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare nel 2008, senza contare quelli passati nei Festival di Cinema Indipendente, o come Il piantone del ’94 che si è aggiudicato il primo premio al Torino Cinema Giovani.
Impossibile non lasciarsi trascinare da queste due identità molto particolari, che fanno loro l’arte per eccellenza, per i libri pubblicati da Rezza, tra cui Non cogito ergo digito e Ti squamo e le mostre di Mastrella, come quella del 2005 sulle sculture intitolata L’emozione fatta suono.
Il MArteLive per onorare queste due figure abbastanza singolari, ha proiettato quattro cortometraggi selezionati dal DVD Ottimismo Democratico uscito nel 2008 con la Kiwido: all’interno dodici cortometraggi in bianco e nero realizzati tra il 1990 e il 1999, più Il passato è il mio bastone, un documentario inedito presentato al Festival di Venezia dove si racconta il metodo di lavoro cinematografico Rastrella- Rezza.
Tra i tanti altri contenuti speciali vi è anche una ricca galleria fotografica, e un’altra galleria delle grafiche originali, che ci trascinano nel fulcro di una lunga storia di collaborazione che lega strettamente i due artisti: viaggiamo quindi tra queste pellicole in bianco e nero, a basso budget, ricolme di espressività stilistiche, se non con uso abbastanza accattivante di quell’umorismo amaro, ma pur sempre divertente sotto molto punti di vista. Espressivi gli sfondi e i vari scenari, privi di una qualsivoglia tecnologia marcata, ma che ci lascia pienamente in balia delle parole del protagonista Rezza.
Ci ritroviamo così a visionare Troppolitani Speciale Stazione del 2000, una puntata tratta dalla trasmissione andata in onda su RaiTre, che spogliano un’odierna Roma dell’emotività stessa, nascosta dalle persone che tutti i giorni issano quasi sempre una maschera. In diversi scenari come la scuola, il cimitero o il mercato, pone singolari domande ai passanti, che possono apparire fuori luogo in certi momenti, o in altri semplicemente spiazzanti. Ancora più interessanti sono le risposte che derivano dalle persone, e ciò che si rivela dietro ad un pensiero, tremendamente schietti contro ogni logica.
Per nulla difficile lasciarsi attrarre da una personalità come quella di Rezza, che riesce ad ipnotizzare i suoi interlocutori, tra discorsi illogici che all’improvviso acquistano più di un senso.
Zero a Zero del ’95 ci mostra invece lo squarcio di vita di una persona, apparentemente sola, che con una certa ironia fa i conti con la desolazione di un’esistenza: sentirsi un accessorio della società, sentirsi comunque fuori posto ovunque si sia, che fa parte della sensazione che prova gran parte della gente di oggi. La voce del protagonista e le sue facce buffe, fanno da tremendo contrasto verso delle constatazioni tristi ed angoscianti, collocando la presenza dei genitori come unica certezza per potere sfuggire alla solitudine, almeno fino a quando quel due non diviene un bello zero.
Hai mangiato? del ’97 ci mostra la stessa figura di Rezza, divisa in due parti, tra chi dà da mangiare e colui che sazio, infine, sembra cedere sotto i colpi incessanti di sugo. Difatti non è sangue, ma sugo ciò che esce dalle labbra del protagonista, ormai stremato dal lauto pranzo. Oltre il comico è abbastanza facile percepire che in Rezza non c’è nessuna ironia “demenziale” che attraversi una buffa espressione, ma piuttosto il significato intrinseco delle parole, che nel loro susseguirsi ci donano sempre un particolare messaggio. In questo il fatto di “ingozzarsi” che potrebbe essere interpretato in diverse maniere.
Infine, Nell’aldilà del 2008, è stato proiettato alla 44esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2008, tratto dal libro di Chicca Gagliardo Nell’aldilà dei Pesci, dove si narra la storia di un mondo oltre il mare, abitato da donne che presiedono il Potere, chiamate semplicemente “Arriviste”. Si rappresentano quelle donne dal “lato oscuro”, che comandano e si autocondannano alla solitudine. Coloro che definiscono il mondo contemporaneo femminile e che ci portano nella realtà dei fatti, dove spesso il potere diventa deleterio, come la maggior parte delle cose.
Alessia Grasso
1 giugno, Alessia Grasso, antonio rezza, cinema, cortometraggi, Flavia Mastrella, martelive 2010, martemagazine, Ottimismo democratico