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Sei anni di sogni estivi al Globe Theatre di Roma

Sogno di una notte di mezz'estate1

[TEATRO]

Sogno di una notte di mezzestate1ROMA- Squadra vincente non si cambia! Ed è una regola che funziona anche a teatro. La direzione artistica del Globe Theatre di Roma lo ha ben capito e per questo sono sei anni che nella sua programmazione presenta Sogno di una notte di mezza estate prodotto dalla compagnia Politeama.
Il teatro elisabettiano è diventato negli anni il punto di riferimento per la stagione teatrale estiva romana, ed è plausibile che, nonostante i sei anni di permanenza nella programmazione, questo spettacolo riesca a riempire sempre il teatro.
Quest’anno la commedia shakespeariana è stata in scena fino al 15 luglio facendo vivere nuovamente gli amori, i tormenti, le magie di una notte che Oberon, interpretato da Carlo Ragone, allunga magicamente per sciogliere vecchie passioni e annodare nuovi sentimenti.
La forza della rappresentazione della compagnia Politeama è in una rivisitazione semplice e diretta della commedia, tutto arriva facilmente al pubblico: l’imperiosità d Oberon è nella tinta verde della sua pelle e nei calzari che ricordano i suoi viaggi in India e lo innalzano al di sopra degli elfi su cui regna; l’animo dispettoso e fanfarone di Puck è nella sua barba bianca e brillante e si dipana nella voce stridula di Fabio Grossi. E più di tutti la combriccola dei tessitori che, storia nella storia, deve mettere in scena l’amore infelice di Piramo e Tisbe. Ignari del mondo fatato degli elfi e delle fate, lontani da quello della corte del duca di Atene, i tessitori sono vittime di loro stessi e dei giochi dei potenti umani e non. Sono loro che riescono a coinvolgere maggiormente il pubblico del Globe, la loro semplicità si esplica nella napoletanità e si caratterizza in ripetute scene divertenti e assolutamente brillanti, anche se la ricerca dell’ilarità risponde ai dettami classici della commedia all’italiana, proprio per questo motivo funziona e ha una totale rispondenza nel pubblico che alle loro trovate non può fare a meno di ridere.

A rendere questo sogno estivo ancora più affascinante sono le scene di Silvia Caringi e Omar Toni, con pochi accorgimenti, senza le pretese di un allestimento ricco, i due scenografi sono riusciti a ricreare le malie di una notte estiva in un bosco incantato. Piume, gabbie e luci blu, un ombrello che si dischiude per lasciare posto ai sogni e nella semplicità di pochi artifici si esprime il miglior incantesimo di questo spettacolo.
Sei anni di successi si spiegano con la capacità di arrivare alle corde del pubblico in modo immediato, di riuscire a farsi amare subito, e se questa è la magia di una fata dispettosa, la sensazione che ci lascia il succo del fiore vermiglio di Cupido ci regala un sorriso incantato come quando ci si sveglia dopo un bel sogno.

Rossana Calbi

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