Joe Barbieri: la meraviglia di un respiro
ROMA- A tre anni dal suo ultimo disco in studio, Maison Maravilha, Joe Barbieri è tornato con un nuovo disco, Respiro, undici tracce in cui la bossa nova si incontra con la musica napoletana e il jazz.
Per presentarlo non poteva che scegliere l’Auditorium Parco Della Musica, un posto definito dal cantautore partenopeo “magico” tanto da averlo scelto, come ricorda lo stesso Barbieri nel corso del concerto, per registrare il suo primo album dal vivo, Maison Maravilha Viva pubblicato nel 2010.
Accompagnato da Antonio Fresa al pianoforte, Stefano Jorio al violoncello, Giacomo Pedicini al contrabbasso e Sergio Di Natale alla batteria, a cui si aggiunge su alcuni brani Gianfranco Campagnoli ai fiati, Barbieri catapulta subito i presenti in Respiro con “Zenzero E Cannella”, il singolo che ha anticipato il suo nuovo lavoro. Si resta sugli stessi ritmi con “Fammi Tremare I Polsi”, tratto dal precedente Maison Maravilha del 2009 e la più recente “Diamoci Del Tu” per poi restare sullo stesso disco con una canzone più lenta e malinconica, “Scusami”.
Si salta nel passato con “Leggera”, tratta da In Parole Povere del 2004, per poi riavvicinarci subito al presente con “Leggera” e “Gira e Rigira” su cui Joe chiede l’aiuto del pubblico affinché lo accompagni nel ritornello.
Ma è solo dopo l’esplicita autorizzazione a cantare che le ugole si scaldano e inizia a sentirsi un lievissimo coretto che segue Joe nella sua performance, perché d’altronde come dice Barbieri, interrompendo la band che già aveva attaccato con “Sostanza E Forma”: «Io i concerti me li immagino sempre con la gente che canta». E come dargli torto? D’altronde spesso si immagina anche il pubblico in piedi sotto al palco che ballicchia, ma questo all’Auditorium non si può fare, anche se la qualità dell’acustica fa dimenticare questo piccolo neo.
Il pubblico non ne vuole sapere di essere relegato a un ruolo passivo e tiene il tempo con le mani su “Étape Par Étape Par Étape”, accompagna Joe con la voce ed esprime le proprie preferenze facendo sapere a Barbieri che “In Questo Preciso Momento”, tratto da In Parole Povere del 2004, non è solo la sua canzone preferita ma anche di qualcuno dei presenti. Joe instaura con “la sua famiglia allargata”, come ha definito il suo pubblico nel corso dell’incontro che abbiamo avuto poco prima del concerto, un dialogo fondato non tanto sulle parole quanto sugli sguardi e sulle note, e la platea è ben felice di farsi immortalare in una foto ricordo direttamente dal palco.
Quando l’artista napoletano annuncia la fine del concerto, nella sala esplode un fragoroso applauso che dura fin quando Barbieri non torna, prima solo con la sua chitarra per interpretare una delle canzoni più amate dai suoi fan, “Normalmente”, e poi con la band per un lungo bis che, oltre a un bell’assolo di batteria e un pizzico di improvvisazione in puro stile jazz, include anche un omaggio a Paolo Conte con l’esecuzione di “Wanda”.
La serata si conclude con “Finisce Qui”, canzone di Calabrese e Calvi portata al successo da Ornella Vanoni e con un lungo applauso per un artista a cui ancora brillano gli occhi, mentre scambia sguardi complici con la sua band e col pubblico, nonostante calchi le scene da più di vent’anni.
Giuditta Danzi
Foto di Luigi Orru
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