B. E. Ellis, Meno di zero
In Italia passò quasi inosservato al grande pubblico, era il 1985, il romanzo d’esordio di uno dei più importanti autori contemporanei statunitensi: Bret Easton Ellis. Quel romanzo era Meno di zero (Less Than Zero), e l’autore losangelino lo scrisse come tesi di laurea.
Un romanzo decisamente valido, con una forte componente autobiografica, in quanto Clay, il protagonista, è chiaramente un alter-ego dell’autore, ragazzo di Los Angeles che per evadere dalla distruzione che provoca in lui la metropoli californiana, se ne va a studiare nel New Hampshire.
La storia racconta del ritorno a casa di Clay per le vacanze di Natale durante il primo anno al college, due settimane che lo fanno tornare nelle storie torbide di una gioventù ricca, viziata dalle famiglie più importanti di Los Angeles e abbandonata al proprio destino con la convinzione che bastino i soldi per essere felici. È così che Clay e i suoi amici si perdono tra droghe, orge e affari poco chiari, e al protagonista bastano queste due settimane per capire che se vuole salvarsi deve ritornare al più presto al college senza ripensamenti.
Ma Clay non è il solo protagonista dell’opera, anzi ne è il principale personaggio ma senza esserne il protagonista. Questo ruolo, infatti, spetta alla città di Los Angeles, perchè c’è lei al centro di ogni cosa, è lei a indirizzare i suoi figli verso l’autodistruzione con le sue tendenze, le sue mode, le sue attrazioni e quello stile di vita che fa intraprendere a questi ragazzi, cresciuti senza punti di riferimento.
Easton Ellis fa della metropoli californiana non un semplice sfondo per la sua storia, ma una componente fondamentale presente in ogni momento; non tanto con delle classiche descrizioni, ma andando sempre a precisare i luoghi, le strade, i locali dove avvengono le varie vicende. La Los Angeles degli anni ’80, in pieno edonismo reaganiano, che lasciava spazio alle apparenze più di quanto non sia sempre successo nella città che dell’apparenza è la capitale mondiale, grazie alla presenza di Hollywood. Una realtà, tra feste, locali, e il classico “minimalismo della California del sud”, che l’autore rende in modo perfetto, creando anche una ideale colonna sonora al romanzo, citando le canzoni del momento che vengono ascoltate di volta in volta dai personaggi. Lo stesso titolo del libro, Less Than Zero, è un omaggio a un album di Elvis Costello.
Toccanti le ultime pagine del romanzo, quando Easton Ellis descrive lo stato di Clay prima di lasciare nuovamente la città e ciò che lo porta a questa decisione. Un finale assolutamente di livello, per un romanzo che merita di essere conosciuto dal grande pubblico anche in Italia, nonostante alla fine sia una storia di adolescenti in difficoltà.
Piccola curiosità: il romanzo ha avuto il dubbio onore di poter vantare una versione cinematografica, Al di là di tutti i limiti qui in Italia, con un giovanissimo Robert Downey Jr. La pellicola, oltre a reinventarsi completamente la storia senza senso, non è passata certo alla storia della cinematografia, ed è entrata rapidamente in quella tipologia di film che le nostre reti private fanno vedere la domenica in seconda serata, che possiamo apprezzare tra una pubblicità e l’altra sulla Domenica Sportiva.
Bret Easton Ellis, Meno di zero, Einaudi, pag. 186, € 10
Alan Di Forte
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