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Sopra la panca al Teatro dell’Orologio

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[TEATRO]

on line pancaROMA- Dal 10 al 22 aprile al Teatro dell’Orologio di Roma è andato in scena lo spettacolo Sopra la panca di Claudio Carafoli, interpretato da Tiziano Floreani ed Eleonora Gnazi.

Diretto da Claudio Carafoli, più che uno spettacolo teatrale, Sopra la panca appare come un vero e proprio esperimento artistico, in cui i due attori saliti sul palco vestono i panni di diversi personaggi dalle molteplici sfaccettature, dando allo spettatore l’impressione di avere di fronte tante persone proprio come su una qualsiasi panchina di un parco qualunque della Capitale.
A chi non è capitato mai di osservare le persone sedute sulla panchina di fronte, vedere i loro movimenti, cercare di capire in pochi secondi la loro vita, ascoltando i loro discorsi e silenzi che si intrecciano con le vite di altri individui? Le panchine di un parco, così come le panchine delle fermate degli autobus o quelle delle stazioni sono luoghi adatti a stimolare la curiosità visiva e percettiva di qualsiasi essere vivente.
Proprio partendo da questo presupposto e cercando di rappresentare una varietà di individui di diversa condizione sociale, i due bravi attori, Tiziano Floreani e Eleonora Gnazi, hanno divertito il pubblico con le loro caricature di uomini e donne presi nelle loro elucubrazioni quotidiane, attraverso dialoghi, battute e monologhi esilaranti e allo stesso tempo che invitano chi assiste alla riflessione sulla condizione della società moderna che si dimena tra spazio e tempo.

Tra una scena ed un’altra sulla stessa panchina si alternano individui che raccontano le loro storie, svelano i loro arcani, inaspettati, come la vecchietta perbene vestita da vedova, la quale nasconde la sua anima intollerante e perfida nella borsetta che tiene stretta sottobraccio; un’aspirante attrice di teatro mette in mostra i suoi gioielli, mentre un clown, un animatore di feste un po’ sfigato, distribuisce al pubblico una sana dose di verità sul mondo che gli gira intorno.
Ovviamente non potevano mancare i due innamorati che litigano per questioni di gelosia, e l’intellettuale che si nasconde dietro l’inchiostro di un pesante libro che scorre sotto i suoi occhi che non sembrano mai cercare lo sguardo di chi sta seduto di fronte.
E poi una badante dal forte accento dell’est che porta a spasso un bambino piagnucoloso nel suo passeggino, e tra una pagina ed un’altra del suo libro intrattiene il suo vicino di panchina con discorsi sulla musica. C’è posto anche per un senza tetto, il quale dorme nella sua scatola di cartone a fianco alla panchina, pronta per ospitare un altro personaggio.

Eva Di Tullio

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