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Gli Ex_ Primavera Autunno Inverno

gli-ex primavera-autunno-inverno-copertina

gli-ex primavera-autunno-inverno-copertinaSe ci fate caso (e cogliamo l’occasione di riconoscervelo: siamo certi che siate gente che ci fa caso, o non vi ostinereste a ispezionare con noi tanta [M]arte emergente), è probabilmente da un pezzo che questa faccenda del vuoto/pieno deve aver oltrepassato i confini della connotazione stilistica.

Lo si ravvisa spessissimo a proposito della musica di questi ultimi anni, tanta della cui critica ha finito per arrivare al punto di fare una fatica bestia a parlare di quasi qualsiasi ascolto, prescindendo da questo benedetto asse pieno/vuoto: come se un qualche aggiornamento del bilanciamento dei contenuti sia divenuto una specie di prerequisito, attraverso il quale cercare di attribuire credibilità all’artista e alla sua opera.
Adeguamenti esistenzialisti dell’habitus della canzone? Minimalismo che permea la quotidianità degli artisti? Fighetteria facile a colpo (quasi) sicuro?
Rimandando una qualsiasi risposta all’ovvio ascolto caso per caso, questa implicita dicotomia la vediamo pur tuttavia far capolino anche stavolta che ci occupiamo di Primavera Autunno Inverno, opera seconda di un quartetto romagnolo con un nome che di esistenzialismo certo non difetta: Gli Ex.

L’idea di questo quanto mai vissuto moniker racconta già fedelmente un aspetto probabilmente significativo della band, interamente composta infatti di musicisti che vantano estrazioni e trascorsi da veri e propri veterani (ai topi di booklet non mancheranno di saltare all’occhio vecchie conoscenze come il giornalista, conduttore radiofonico ed ex Mau Mau Valerio Corzani, o la chitarra del già Daunbailò Massimiliano Amadori).
Esperienze che confluiscono in un disco estremamente godibile, che buca con facilità la barriera dell’ascolto grazie a caratteristiche che non sembrano più così diffuse: voglia di raccontare, autoironia e sereno godimento.
Sì, perché a guardarle con la lente di ingrandimento, queste undici tracce ci sembrerebbero disegni e appunti semplici su un block notes a quadretti, gradevolmente irruviditi dal carboncino di uno stile che qua e là sembra dover qualcosa ai Tre Allegri Ragazzi Morti, ma ci aggiunge fattezze più marcatamente beat (esemplare in questo senso la nostalgica title track), minuscoli ma calibratissimi accenni blues (la magnetica “L’Olandese Volante” che non avrebbe sfigurato nel repertorio di Totò Zingaro) e un po’ di quel folk rock che avreste voluto sentir approfondire anche da un De Gregori, oltreché dai Rosso Malpelo.
Trame sostanzialmente semplici, dunque: essenziali (eccola lì, la suddetta, immancabile dicotomia vuoto/pieno, a ricorrere nella stessa presentazione dell’album) e deliziosamente odorose di cantina, vinile e strada. A leggerla così sembrerebbe di dover dare una semplice pacca sulla spalla a un gruppetto di onesti mestieranti, e buona lì. Invece Primavera Autunno Inverno (e con lui anche il bel colpo di “Summertime“, (troppo) breve racconto in quattro atti, autore il prolifico Corzani) è un ottimo disco.
E lo deve, si diceva, all’ironia sorridente, libera e discreta dei racconti che contiene: confidenze, viaggi, estati fumate, brulichii di strade, debutti rimandati per sempre, perdite e recuperi.
Sullo sfondo, agrodolci, un Tondelli e un Pazienza riletti con gusto: e la sensazione che forse, fossero riusciti a restar svegli senza tanto tormentarsi, oggi sarebbero ancora con noi. A spassarsela, magari di tanto in tanto in viaggio con Gli Ex.

Gli Ex:
Alessandro Casetti
– voce, chitarra acustica
Massimiliano Amadori – chitarra elettrica
Valerio Corzani – basso
Alessandro “Ciuffo” Ciuffetti – batteria

TRACKLIST:
01. L’olandese volante
02. Vedo non vedo
03. Primavera, Autunno, Inverno
04. La zazzera leggera
05. Tempo al tempo
06. Io vado a Sud
07. È così che mi va
08. Il primo morso
09. Nuvole basse
10. Rotaia hardcore
11. Dopodomai

Francesco Chini

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