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M. P. Ercolini, Roma. Percorsi di genere femminile

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Roma-percorsi-di-genere-femminileRoma: la Città Eterna. Strabordante di arte e di storia visitata ogni anno da milioni di turisti. Miti, storie e leggende di ogni tipo affollano i vicoletti tortuosi del centro, ma pensando alla storia dell’Urbe, ci si accorge dell’assenza delle donne.

Purtroppo non si tratta di una semplice dimenticanza e il nostro genere ancora viene troppo spesso escluso dagli ambiti dello scibile umano, che resta quasi totalmente androcentrico.
Il libro di Maria Pia Ercolini vuole raccontare quel passato dimenticato chissà dove, riconsegnando a Roma il lato femminile della sua identità. Il volume ripercorre -anche attraverso delle mappe- luoghi e strade arcinoti a romani e non, raccontando per ognuno le personalità femminili ad essi legati.
Fondamentale, per la realizzazione di questa guida alternativa, la collaborazione della Casa Internazionale delle Donne, un luogo simbolo della “dicibilità femminile”. Proprio da qui parte l’itinerario proposto, dalla Lungara e dall’ex complesso del Buon Pastore, che fino a due secoli fa era un luogo di segregazione femminile. Ogni donna in difficoltà veniva affidata alla cura di suore il cui scopo era quello di tramutarle da bisbetiche in donne per bene. Continuando la ricerca incontriamo, in ambito pittorico, la Psiche di Giulio Romano e la Galateo di Raffaello all’interno di Villa Farnesina, quali simboli della negazione dell’autodeterminazione delle donne. Anche l’Accademia dei Lincei pecca di aver sempre penalizzato la presenza femminile al suo interno e oggi tra gli esponenti Italiani ed internazionali soltanto quattro nomi sembrano ancora troppo pochi.

Al Gianicolo la riappropriazione si ripete nelle figure delle sei donne cadute per Roma Capitale tra il 1849 e il 1870, tutte ricordate nelle lapidi del Mausoleo garibaldino. Normalmente minimizzate all’interno di stucchevoli prove d’amore, le donne hanno invece combattuto, pensato e scritto, e sono state uccise e torturate per questo. Probabilmente la più nota del colle è Ana Maia de Jesus Ribeiro, conosciuta come Anita Garibaldi, la cui cavalcata è immortalata nella celebre statua. Meno noto invece l’unico busto di donna tra la schiera che abita i viali del Gianicolo. Si tratta di Colomba Antonietti, madre della patria caduta sul campo e celebrata dalle parole stesse del generale Garibaldi per la sua eroica morte combattendo insieme al marito.
Scendiamo quindi a Trastevere. Impossibile non parlare della Sora Lella, che dava il nome a quella che una volta era delle trattorie più note del posto. Personaggio noto per la sua veracità, Elena Fabrizi viene raccontata attraverso un’intervista al figlio Aldo, che ricorda quei tratti più intimi che la notorietà le ha tolto, rendendola quasi uno stereotipo della matrona romana. Si ricordano ancora Lidia Ravera, scrittrice e giornalista di fama che abita in questo quartiere, Maria Montessori che ha ispirato l’opera nazionale di ricerca omonima in via della Lungaretta, e Giorgiana Masi, la giovane uccisa dalla polizia su Ponte Garibaldi durante una manifestazione in ricordo della vittoria del referendum sul divorzio.
Il libro è il primo volume di un’opera più ampia che attendiamo per scoprire felicemente delle prospettive storiche differenti, che dimostrino quanto Roma sia profondamente donna.

Maria Pia Ercolini, Roma. Percorsi di genere femminile, Iacobelli, pag. 158 , € 20


Francesca Paolini

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