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Francesca Reggiani: la fustigatrice spaesata

Reggiani 5734

[TEATRO]

Reggiani 5734ROMA- Scritto in collaborazione con Walter Lupo e Gianluca Giugliarelli, Spaesati è il nuovo spettacolo che Francesca Reggiani porta in teatro – al Sala Umberto di Roma – fino al 27 novembre.



In un paese come l’Italia è normale, ormai, restare interdetti tra la crisi economica e quella di coppia, la deprimente situazione politica e quella culturale. Si parte dalla cronaca, quindi, per constatare tutte quelle situazioni assurde che ci ritroviamo a vivere quotidianamente restando indifferenti.
Dopo spettacoli che hanno trattato principalmente del rapporto uomo-donna, la Reggiani si rivolge ora all’attualità, trovando effettivamente molto materiale per far ridere il pubblico attraverso le sue celebri imitazioni e giochi di parole.
Questa sorta di reportage satirico del paese reale prende le mosse dalle problematiche che l’aumento della comunità cinese ha creato nelle nostre città, con riflessioni però che toccano anche la questione dei diritti umani.
Arriva poi anche il momento dei politici eternamente giovani con il pensiero fisso delle donne. L’uomo di sinistra ne è affascinato, perché compresso da anni di convivenza con la donna di sinistra tutta cervello, cultura e Birkenstock capaci di uccidere persino la libido di un erotomane.
Ce n’è anche per le bizzarre manovre anti crisi proposte dai governanti e per il morboso piacere voyeristico che da anni impera nelle tv, con un pullulare di programmi trash che diventano informativi. Con il programma N’do l’hai visto? appare in video una Federica Sciarelli che svela finalmente l ‘improbabile filo conduttore che lega tutti i casi del momento, Garlasco, la “povera Meredith”, Avetrana, Amanda e Raffaele e lo zio Michele. Non ci facciamo mancare, naturalmente, il criminologo di Porta a Porta Francesco Bruno (uno dei cavalli di battaglia dell’attrice) alle prese con un cadavere trovato in scena durante lo spettacolo, ma che non sembra morto dalle risate. Fortunatamente per le donne arriva anche l’algida Carla Bruni che dispensa consigli su come ottenere tutto ciò che si vuole.
Chiude lo spettacolo un’irresistibile spiegazione delle differenze tra le donne italiane e le donne dell’Est e del perché molti mariti delle prime scelgano di fuggire con quest’ultime, salvo poi ripresentarsi all’ovile dopo qualche tempo.

La bravura della Reggiani è quella di saper esercitare un’ironia sottile e brillante che sa cogliere magistralmente difetti e vizi dei nostri tempi, unita alla creatività del gioco di parole che le è evidentemente innata. C’è da dire, però, che la mattatrice romana esprime il meglio di sè nella satira sociale più che in quella politica, riuscendo comunque a sostenere la vis comica in modo uniforme per tutto lo spettacolo.
Si avverte un velo di malinconia questa volta, la cui espressione è tutta nell’imitazione di una Sofia Loren apparentemente in forma nonostante l’età, nostalgica per i tempi in cui la vita era dolce e molto, molto stanca. Si scrive Loren, ma si legge Italia.

Francesca Paolini

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