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I Puffi, regia di R. Gosnell

locandina

locandinaChi siano non lo so, gli strani ometti blu, sono alti su per giù tre mele o poco più”. Bene il film dei puffi, veramente, ma per chi è cresciuto negli anni ’80 questo cartone animato è un tutt’uno con la sigla di Cristina D’avena sopra citata.

Ovviamente negli Usa, dove è stato creato il film e girato da Raja Gosnell, non possono saperlo, ma probabilmente ci stava bene un’azione di pirateria italiana per mettere dentro la mitica sigla che ha segnato un’intera generazione di bambini (insieme a Kiss me Licia, ovviamente…).
Ricordi d’infanzia a parte, il film Puffi è tutto sommato un prodotto gradevole, sicuramente apprezzato dal pubblico più giovane, che ha la possibilità di vedere questi simpatici “ometti blu” addirittura in 3-D e in un mondo che non sia solo quello della foresta incantata dei puffi.
Prima di parlare del film vero e proprio è giusto far presente che queste creature nate dalla mente di Peyo sono molto più basse di tre mele, forse sono la metà, si possono tenere in mano tranquillamente, come un palmare. Ed è giusto anche mettere da parte tutte le battute ironiche a sfondo sessuale su Puffetta unica donna del villaggio su cento abitanti, grazie alla spiegazione di Jake Gyllenhaal in Donnie Darko, quando dice ai suoi amici che i puffi non hanno sesso.
Come spiegato, questa volta le avventure dei Puffi e di Gargamella sono ambientate nel mondo umano, a New York principalmente, sconvolgendo la vita dei coniugi Winslow (interpretati da Neil Patrick Harris e Jayma Mays, dal cast di Glee) che aiuteranno le creature blu a sconfiggere il mago malvagio e a tornare nella loro foresta incantata. Scontato l’esito finale, ovviamente, la pellicola mette in atto una serie di buoni sentimenti da dare in pasto al pubblico, in modo un po’ banale per la verità, ma sicuramente efficace per i bambini che la guardano, ovvero il target di spettatori sui quali il film ha più effetto.

Apprezzabile il fatto che per Quattrocchi, Brontolone e Grande Puffo le voci in doppiaggio siano quelle originali del cartone animato italiano; bella anche la novità di Puffo Coraggioso, sempre in kilt e con impeccabile accento inglese nelle sue uscite. Tra gli attori umani, assolutamente da elogiare l’interpretazione di Gargamella da parte di Hank Azaria, talmente verosimile da far credere che anche il suo personaggio fosse in realtà un cartone animato; nota di merito, invece, per Sofia Vergara nella parte del capo di Patrick Winslow. Nota di merito guadagnata valorosamente, per la semplice presenza.
Insomma, il film non passerà alla storia, ma non crediamo fosse questo il suo obiettivo. Più probabile avesse l’intento di far passare a bambini, famiglie e chiunque avesse voglia di fantasticare un po’ per un paio d’ore, una serata in simpatia in compagnia di quelle creaturine che ne hanno accompagnato l’infanzia. Obiettivo raggiunto.

Alan Di Forte

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