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A. Riccio, Racconti di Cuba

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racconti-cubaCuba non è solo un’isola. Per alcuni è la speranza di un’alternativa nell’ordine mondiale. Per altri un ennesimo fallimento della Storia. Comunque la si guardi, Cuba non può lasciare indifferenti. In nessun modo.

Al suo imporsi, la Rivoluzione cubana sembrò realizzare per un momento la possibilità dell’esistenza di una nuova organizzazione sociale, economica, culturale. E ancora oggi, che quel sogno sta lentamente implodendo alla ricerca di un aggiornamento nel contemporaneo che però fatica ad arrivare, dire Cuba significa evocare un intero universo. Questo per dire che parlare di Cuba con neutralità è pressoché impossibile, nel bene e nel male. Cuba è come certi formaggi dal gusto forte, la odi o la ami.
I Racconti di Cuba di Alessandra Riccio sono diciotto istantanee di quella terra così fertile e calda, dove poeti, scrittori, artisti, pensatori, hanno vissuto o scelto di vivere dando il loro contributo ideale e pratico alla Rivoluzione, vivendo sulla propria pelle quell’esperimento.
Le pagine di questo libretto volano tra le mani del lettore e lo fanno sentire per un po’ sulle sponde dell’isola che (non) c’è; la scrittura è rapida ma precisa, scorrevole e godibile come in un romanzo ben congegnato.

Le storie raccontate da Alessandra Riccio – docente di letteratura spagnola e ispanoamericana presso l’Università degli Studi L’Orientale di Napoli e corrispondente a Cuba per l’Unità dal 1989 al1992 – sono spesso collaterali, parallele, piccole rispetto alla grande Storia che percorreva quelle stesse strade, e forniscono particolari a volte inconsueti: come nelle pagine di Una bambina angolana in cui si racconta la vicenda di una piccola vittima delle mine antiuomo che vede in Fidel Castro una sorta di paterno “grande capo barbuto”.
Purtroppo la dichiarata obiettività della quarta di copertina viene piuttosto tradita, e non poteva essere diversamente: gli occhi che guardano Cuba sono quelli di una persona che ne è innamorata, che l’ha vissuta direttamente anche se non da nativo, bensì da una posizione in qualche modo romantica e certamente privilegiata. Nulla di male. Forse però in conseguenza di questo “tradimento” l’affresco che Alessandra Riccio restituisce, in certi tratti rischia di essere un po’ oleografico.

Alessandra Riccio, Racconti di Cuba, Iacobelli, pp. 128, € 10

Chiara Macchiarulo

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