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Cy Twombly: vita di un artista

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[ARTI VISIVE]

CY_TWOMBLY1ROMA- Forse in pochi conoscono la storia di Rindy Sam, un’artista della Cambogia passata sulle pagine dei quotidiani per aver “semplicemente” baciato con il suo rossetto un’opera d’arte stimata 2.000.000 euro e costretta a ripagare con lavori sociali e una multa di 4500 euro, ma siamo in tanti a sapere che l’opera in questione è Phaedrus di Cy Twombly, (Edwin Parker) il grande maestro della pittura, morto a Roma qualche giorno fa, all’età di 83 anni.


La sua ultima mostra a Roma ha avuto luogo nel 2009 presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna, dove per l’occasione sono state raccolte 70 opere provenienti dal Tate Modern di Londra e dal Guggenheim di Bilbao per celebrare l’evoluzione della sua arte, che lo incornicia come uno dei più illustri componenti dell’astrattismo americano.
Ma è di evoluzione che stiamo parlando e siamo certi che la sua arte non si possa catalogare o definire con titoli, perché a guardare bene le sue opere ci si accorge delle influenze che hanno avuto nella sua formazione dello stile di Paul Klee e soprattutto di Franz Kline, il primo attraverso la sua propensione verso una pittura fatta di pura ricerca lineare ed il secondo per un espressionismo in bianco e nero, ma si avverte anche una costante inflessione dell’artista verso un universo di simboli e messaggi, che provengono dalla sua esperienza personale. Dunque un’arte in continua trasformazione e sempre più legata ad un lirismo moderno.

Cy Twombly
si dedicava alla pittura come fa un poeta con le parole, scegliendo accuratamente quelle migliori per dedicare meraviglie a colui che si pone di fronte a decifrare il sentimento nascosto nell’arte. E proprio di segni è CY_TWOMBLY3composta l’opera pittorica di questo artista di Lexington, che dagli anni ‘50 aveva scelto di vivere a Roma, luogo in cui è venuto a contatto con la cultura e l’arte antica di cui amava cibarsi giornalmente.
Il gigante della critica d’arte Giulio Carlo Argan si riferisce a lui come “un pittore americano che, davanti alla provocazione della tela bianca, la sgorbia nervosamente con la matita, talvolta aggiungendovi qualche pallida nota di colore. È la trascrizione di una concezione esistenziale ansiosa e lacerata, disperatamente evocativa di un’infanzia perduta.”
Le affermazioni di Argan ci consentono di capire come la pittura diventi per Twombly il diario delle sue emozioni, il luogo in cui dare forma alle sue esperienze emotive, siano quelle degli anni in cui milita come addetto alla decifrazione e creazione di codici nell’esercito statunitense, siano quelli che lo vedono seguace del graffitismo su tela, ma anche gli ultimi che lo accostano al simbolismo romantico, quello della poesia nella pittura che avvolge la superficie in piccole e grandi macchie di colore intenso.
Opere come The rose o Proteus ci danno conferma della sua ultima tendenza nel mischiare audacemente arte pittorica e parole, che a loro volta si confrontano con la leggiadria di un rosso che rivela ardore e vivacità espressiva, totalmente diversi dalla serie di opere senza titolo in cui linee e curve descrivono un mondo interiore alla ricerca di un solstizio cromatico. Lo ricorderemo con il suo volto pacato e amichevole, quello di un artista enigmatico. Semlicemente Cy Twombly.


Eva Di Tullio

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