Roma incontra il Mondo 2011
Patchanka caliente
Domenica 19 giugno 2011 al Laghetto di Villa Ada, per la seconda serata del festival Roma Incontra il Mondo, una Noche de Patchanka. Per l’occasione, ospiti della serata gli Ojos de Brujo, ensemble catalano che ha spopolato a livello internazionale per la sua poliedricità musicale, pionieri nel mixare stili apparentemente lontani tra loro come il flamenco, il rock, il reggae, l’hip hop e la musica elettronica.
Letteralmente “Occhi dello stegone”, la carovana di Barcellona e’ guidata dalla carismatica, un pò gitana un pò strega Marina “la Canillas”, come prima voce e il velocissimo vocalist freestyler Maxwell Wright, anche alle percussioni. Ma il vero cuore della band si trova in Ramon Gimenez, o meglio, risiede nelle sue mani, il chitarrista flamenco, fondatore del gruppo che ormai da un decennio segue l’avventura degli Ojos.
Al basso il portentoso Javi Martin, si fa prepotentemente sentire tra il battere dei tacchi della ballerina di flamenco e le melodiche incursioni alla tastiera di Carlitos Sarduy. Eccelso anche il lavoro di Sergio Ramos alla batteria, che si cela di tanto in tanto alla maestosa presenza scenica di Marina che incessantemente salta da un lato all’altro del palco. Chi può biasimarla?
E’ davvero impossibile stare fermi quando parte il flamenquillo in chiave dub di “Tiempo de Drumba” e a seguire l’atmosfera tutta latina della rumba di “Sultanas de Merkaillo” con il coro coinvolgente del ritornello “Pasa, pasa, tristeza pasa, pasa, pasa por un momento y entra calor, fuego y abrasa, pasa” che alla fine del brano tutti cantano all’unisono. Ci regalano anche “Todos Mortales” estratto dalla loro ultima fatica: Corriente Vital, titolo che incarna perfettamente il loro modus operandi.
Si va avanti con il flamenco ahiphopados di “Color” brano di apertura del fortunato album Techarí fino a giungere ad una magistrale esibizione di flamenco, in cui la ballerina che sale sul palco si cimenta nella più passionale delle danze, fino ad arrivare a duettare dapprima con il bassista, in un botta e risposta di tacchi e slap a cui si aggiunge poi anche la lingua velocissima di Maxwell Wright, ma non c’e’ storia per nessuno, i piedi della danzatrice sono più veloci, più potenti e più precisi anche nell’emettere il suono.
La conclusione del concerto è affidata alla caliente sonorità di rumba catalana di “Ventilador R-80”, dove Marina invita chi vuole ad affiancarla per ballare tutti insieme, ed in pochi istanti, neanche a dirlo, il palco si gremisce di bailadores tra cui si possono scorgere professionisti come anche gente alle prime armi, ma tutti uniti in un coinvolgente ballo di gruppo, perfetti sconosciuti si avvicinano e ballano, ballano, ballano!
Laura Fioravanti
Foto di Laura Fioravanti
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