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Flamenco: una passione mediterranea

Foto di Federico Ugolini
Foto di Federico Ugolini

ROMA- Un quasi sconosciuto poeta israeliano vissuto nella prima metà del nostro secolo disse che “l’emozione che procura una forma d’arte, che essa sia danza, musica o pittura è la perfetta dimostrazione di come il destino voglia portare felicità ed estatica beatitudine nelle vite degli uomini”. Vivere un’emozione può rendere diversi, ma raccontarla può voler dire intraprendere un viaggio oscuro, pericoloso, ma al tempo stesso affascinante e descrivere a parole l’emozione procurata da 90 minuti di flamenco è ancora più arduo.


Spero solo che Euterpe e Tersicore abbiano l’accortezza di farmi da guida.
Il Centro Culturale Studio Flamenco Andalucia di Isabel e Raffaella Fernandez Carrillo ha realizzato presso l’Auditorium del Massimo a Roma lo scorso 23 giugno, Flamenco siempre Flamenco – una passione mediterranea, uno spettacolo nato dall’idea e con le 20110623-DSC_2308_copycoreografie della stessa Isabel Fernandez Carrillo, maestra di flamenco a Roma nella scuola che ha aperto quasi trenta anni fa e che ancora oggi si conferma essere la prima accademia di flamenco in Italia.
Il lavoro della coreografa è stato straordinario, creando una partitura meravigliosa e gli allievi della scuola si sono dimostrati pienamente meritevoli dei lunghi applausi tra una esibizione e l’altra.
I costumi tradizionali pieni di colori e sapore spagnoli ben si adattavano alla serata aiutati da un impianto luci stupefacente. Il disegno delle luci di taglio, creando profondità, ampliava lo spazio scenico disegnando in una piazza immensa il già grande palcoscenico per i quasi trenta danzatori.
Nel flamenco non esistono attestati e provenendo da una famiglia di artisti, Isabel Carrillo ha ricevuto il consenso dalle associazioni culturali di Andalucia alla fondazione della scuola, così da poter iniziare la sua attività, ricevendo anche lungo la carriera di insegnante l’ambito premio LAZO DE DAMA dal Re di Spagna Juan Carlos I, per la divulgazione delle arti.
Il flamenco ha una origine popolare, nasce come solo canto a cui successivamente si affiancano la musica e la danza: non esistono partiture e ogni tipo di flamenco differisce dall’altro.
Racconta la maestra Isab
20110623-DSC_2064_copyel che all’inizio della sua carriera c’erano pochi artisti e l’insegnamento prevedeva l’interiorizzazione di una base che ogni allievo arricchiva con nuove partiture e creatività; e nonostante questo atto creativo è proprio grazie alla base impartita inizialmente, che è possibile risalire al maestro da cui tutto è partito. Acquisire un proprio stile, non significa quindi snaturare l’originalità popolare della danza, ma ampliarne un genere con audacia e creatività.
Flamenco siempre flamenco è uno spettacolo ad atto unico, con una colonna sonora variegata che adatta e può adattare il ritmo a ogni musica, perché il flamenco, e questo la Carrillo lo ha dimostrato egregiamente si può ballare con qualsiasi musica, possedendo per tradizione un contenitore ricco e la bravura del coreografo, in questo caso la stessa Isabel Carrillo, sta nel possedere una variabilità musicale tale da poter adattare la danza a qualsiasi base, tant’è che nello spettacolo viene utilizzato, per un numero con le nacchere, “Aria non sei più tu” di Adriano Celentano e il risultato suona d’incanto.
Il flamenco nasce come cante e porta con sè le origini come una tramontana. Ricordando la serata sembra di sentire suoni che derivano dalle influenza culturali della Spagna: paesi arabi, Africa, Mediterraneo, ogni nota e ogni gesto portano un passato tutto da scoprire e assieme al viaggio alla ricerca delle origini tutto è sogno, tutto è poesia. E passione, soprattutto passione…

Emanuele Truffa Giachet
Foto di Federico Ugolini

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