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Faccio un salto all’Avana, regia di D. Baldi

faccio_un_salto_all_avana

faccio_un_salto_all_avanaNelle sale già da alcuni giorni Faccio un salto all’Avana è il primo lungometraggio del regista Dario Baldi che racconta, con una comicità semplice e priva di volgarità, la storia di due fratelli. Il film è nato con la consapevolezza di non voler sottoporre il pubblico al solito cinepanettone di matrice comica, ma di offrire spunti di riflessione attraverso la storia di due fratelli dal carattere opposto Fedele (Enrico Brignano) e Vittorio (Francesco Pannofino).


Ed evidentemente si tratta di un tentativo riuscito visto il secondo posto al Box office questa settimana.

Fedele e Vittorio sono due fratelli romani completamente diversi, uno buono, disponibile, paziente, l’altro cinico e prevaricatore. Sposano due sorelle, figlie di un ricco imprenditore, ma mentre Fedele con pazienza, tra una seduta psicologica e un’altra, tenta di captare il momento buono per avere un figlio dalla moglie isterica, Vittorio, dato per morto dopo aver ritrovato la sua auto in fondo a un lago, si trasferisce a Cuba; cambia vita, sparisce! (Un Mattia Pascal de “noantri”?!). Dopo 6 anni i familiari scoprono casualmente che in realtà Vittorio è vivo e si trova a Cuba. Così Fedele parte per riportare indietro il fratello, ma ne uscirà un quadro totalmente capovolto… Vittorio conosciuto a Cuba come “El Tiburon” inganna i turisti per procurarsi da vivere, raggira chiunque e non conosce senso di colpa. Fedele invece, ingenuo e dimesso, comincia a conoscere le abitudini del luogo esotico, le malefatte del fratello, ma soprattutto l’”alma” cubana attraverso la seducente e brillante Almadedios (Aurora Cossio) di cui finisce per innamorarsi.

Il regista è stato coinvolto nella realizzazione del film dalla casa di produzione Rodeo Drive; gli è stato chiesto di esaltare le bellezze di Cuba attraverso una storia di riconciliazione, ma anche di antitesi caratteriale incarnata nei due fratelli romani. Dario Baldi tra l’altro ha sempre avuto un legame particolare con il Sudamerica motivo che lo ha ulteriormente stimolato nell’accettare la sfida di dirigere un film che doveva essere girato all’Avana. E proprio Enrico Brignano racconta che L’Avana lo ha colpito molto “perché sembrava disponibile ad aprirsi ad oltranza alla nostra presenza ed al poter condividere con noi il fascino del grande baraccone del cinema. I cubani hanno mantenuto una sorta di incanto costante, sono rimasti lungo le strade per ore per vederci girare, desiderando fortemente che succedesse qualcosa”.
Francesco Pannofino ha svelato alcune curiosità sui testi che, sebbene fossero ben strutturati, in certi casi hanno fatto spazio a sprazzi di improvvisazione nati sul set. L’attore ha infatti dichiarato “il contesto in cui ci muovevamo ha stimolato la creatività di tutti, in scena e fuori, per l’atmosfera, l’allegria, i colori, siamo entrati in contatto con una filosofia di vita ben lontana dalla nostra e ci siamo adeguati creando o modificando intere sequenze grazie all’ambiente in cui ci muovevamo che si è rivelato decisivo”.
Faccio un salto all’Avana
è una commedia che racconta un’altra Cuba quella priva di eros facile. Testimonia un esordio alla regia talentuoso con inquadrature e scelte tecniche che rivelano la lunga gavetta cinematografica del giovane Baldi. Ha per protagonista Enrico Brignano che ha saputo contaminare con parsimonia il copione di battute del suo repertorio, senza per questo divenire protagonista assoluto, ma dividendo brillantemente la scena con un istrionico comico criminale, Francesco Pannofino , che sul “the end” quasi riesce a farci commuovere. Il tutto cucito insieme da una bellissima colonna sonora ricalcata sui ritmi cubani.

Elsa Piccione

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