Skip to main content

DANZA_ Desiderio di mettersi in gioco

laura.fioravanti-primodanza_5

laura.fioravanti-primodanza_5Alfeo nella mitologia greca è il figlio del dio Oceano che venne trasformato in  fiume da Zeus per potersi unire con Aretusa, la ninfa tanto amata.

Ma Alpheus è anche un punto di incontro romano che coniuga musica, teatro, danza, arti figurative, artigianato, fotografia creando una fucina di potenziali grandi artisti che si spera faranno strada nella giungla del professionismo. Il 3 maggio 2011 è iniziato il MArteLive 2011 e la sezione Danza si preannuncia particolarmente invitante.
Bricolage Dance Company propone Soul under construction, con le coreografie di Michela Mucci, un lavoro apparentemente disorganizzato, con movimenti poco fluidi e poco espressivi, la drammaturgia invece è decisamente più interessante. L’essenza della performance sottolinea come diversi stati d’animo, diverse emozioni, litigi, discussioni finiscano per formare e plasmare l’identità di un’anima. È dal confronto con gli altri che l’animo si costruisce, è il continuo incontro/scontro con chi è vicino che permette all’io di caratterizzarsi prendendo forma, ma non una forma definita perché l’animo è in continua evoluzione e maturazione: ora frenetico, ora quieto, ora burrascoso, ora placido. Specchio di questi moti apparentemente invisibili all’occhio è la gestualità volutamente ripetitiva delle ballerine. A volte con poco sincrono riescono nonostante tutto a trasmettere una vibrazione al pubblico, vibrazione che resta nell’animo anche se non subitaneamente compresa.

Anomis-C, come seconda esibizione, presenta Ergo Sum con la coreografia di Simona Caroleo. Una ragazza in scena  3-05-11_danza_artista3_IMG7rappresenta un Io indefinito continuamente in bilico tra due compagne, i due versanti opposti: l’istinto e la ragione, la consapevolezza e l’incoscienza. Il movimento rende alla perfezione l’immagine, un corpo che quasi come su di una lama che cerca di mantenere un equilibrio fisico e mentale. Basta una indecisione, uno sbilanciamento e il caos mette tutto in discussione, basta un lieve soffio di vento e un terremoto sconvolge le proporzioni. In realtà non ci sono eterni disequilibri. La natura è perfetta proprio perché non ha bisogno dell’intervento dell’uomo per essere tale. L’io, l’essere umano è infatti perfetta conciliazione fra dinamismo e staticità, fra ordine e caos, fra Dioniso e Apollo (opposti nella mitologia e nell’estetica teatrale). Stessa è la drammaturgia della performance, l’io resta in scena da solo avendo compreso che il vero equilibrio è essere se stessi, sempre.

Marianna Giorgi, chiude con Rearline il primo appuntamento. Studio coreografico nato nel giugno 2010 dall’incontro tra Insane Dance Company e il gruppo di musica elettronica Plaster. Marianna Giorgi e Davide Sapienza descrivono l’esigenza di studiare nuovi linguaggi contemporanei, affiancando la danza alla musica cercando di portare in scena emozioni semplici che fanno parte di un tessuto naturale e privo di quella complessità che appesantirebbe l’animo e la performance.
Il movimento è calcolato, freddo. Freddo nel senso di preciso, privo di sbavature e non di phatos. Rearline è la linea posteriore, la linea che si trova dietro, quindi passata, quindi apparentemente invisibile, ma basterebbe girarsi anche solo di fianco per poterla intravedere. Questa linea identifica simbolicamente anche il compagno, una persona vicina che quasi incorporea si nasconde nella penombra. Improvvisamente la testa si volta e scopre tutto. Il tutto che è rivelato, ma celato. E qui finisce tutto. Oppure inizia.
Si lamenta spesso l’inesperienza e l’incapacità delle giovani compagnie. Il MArteLive 2011 è l’esempio di come si possa coniugare il desiderio di mettersi in gioco con la volontà di riuscire e la competenza artistica. Chi invece avrebbe bisogno di educazione è proprio il pubblico, sempre così facile al giudizio. Epitteto, un filosofo greco vissuto tra il 50 d.C. e il 120 d.C. dice che “siamo stati creati con due orecchie e una bocca proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà”.

Emanuele Truffa Giachet

3 maggio 2011, Anomis-C, AnomisC, Bricolage Dance Company, danza, Emanuele T. Giachet, Emanuele Truffa Giachet, Marianna Giorgi, martelive 2011, martemagazine

Lascia un commento