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Wi-FI Art Oniriche visioni, sogno o son desto

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[MULTIARTISTICO]

Oniriche_Visioni1ROMA –  Altro giro, altra corsa; al Circolo degli Artisti un’altra domenica d’arte. Ci chiediamo spesso come la curatrice dell’evento Wi-Fi Art, Alessia De Filippi, riesca ad inventarsi ogni domenica un collage perfetto di musica arti visive a altro, tanto altro: Wi-FI è decisamente il miglior aperitivo artistico della domenica sera della Capitale.

Il 27 febbraio era il turno dei sogni. Come non voler sognare un po’ sul tramonto domenicale? Con l’arte, però, i sogni diventano sempre una perlustrazione dell’anima, e si trasformano in Oniriche Visioni. La presentazione dice testualmente: i sogni che abbiamo, in una dimensione bilaterale, tra incubo edesiderio, tra paura e riscatto. In questo sottotitolo c’è molto del rapporto tra il sogno e l’arte.
Tutta l’arte diventa una proiezione, più che della realtà, della rappresentazione che riusciamo a fare di questa. Riportiamo un’immagine creata di una vita che sfioriamo e riusciamo a cristallizzare nel mondo onirico. Lo facciamo confondendo ogni cosa, ponendo in evidenza le paure e quelle che non vogliamo riconoscere come speranze, forse perché intimoriscono più delle ansie conclamate. Il sogno diventa un incubo e di questo riusciamo a ridere solo quando lo vediamo proiettato sul grande schermo, quando si trasforma in un momento di paura collettiva, quando è horror, allora possiamo anche a guardarla l’angoscia e a non permetterle di strozzarci.

La domenica del Wi-FI ospitava chi fa degli incubi il pane quotidiano: i registi di horror e chi si “droga” per lavoro di questi film. I registi Omar Protani e Marco Farina raccontano la loro visione dell’horror movie.
Sulle pareti del Circolo degli Artisti, diciannove, tra fotografi e pittori, hanno rappresentato con fotografie e tratti di colore quello che potrebbe essere un incubo o un succubo. Colpisce sempre in questa prospettiva fantastica ed inquietante Rocco Cerchiara, nei sue lavori in mostra, Dancer e Pain pain pain, ritrova il dolore del tratto. Artista polimaterico, copre di strati la tela fino a renderla pesante, i tagli sul corpo dei protagonisti dei due lavori sono dei tagli stessi nella tela. Un dolore che rende la visione e la trasforma in un’ossessione, un tormento dell’anima esattamente come un sogno che diventa il tormento del giorno che ha preceduto.

Ingannevoli sono invece i quadri dell’artista emergente Nerrus, alla sua prima mostra nel panorama romano, Nerrus intontisce con le rotondità delle forme e dell’acquerello per poi semplicemente si perdono nei ricordi fanciulleschi. Il diavoletto degli acquerelli di Nerrus è dolce, nel nome ha il suo destino e la sua sorte accompagna i suoi sogni, Mr Honey dreams. I tre quadri sono la descrizione di mondo ovattato in cui nulla ha un aspetto ben definito e dove il protagonista paffuto trasforma quello spazio informe in un mondo rassicurante. Il suo aspetto ci intenerisce quasi per rubarci l’attenzione; si tratta in fondo del Monaciello della tradizione napoletana, del resto Nerrus porta con sé il ricordo della sua terra campana. Come il Monaciello gioca, gioca la carta della simpatia, è morbido e grassottello, le piccole corna dovrebbero avvisarci di qualcosa ma gli occhini grandi non ci fanno ricordare che potrebbe anche far voltare la fortuna in sfortuna. Quindi ci tormenterà di notte, ci farà i dispetti fin quando non deciderà cosa fare del nostro destino. Un po’ come sono tutti i sogni che sanno perseguitarci fino a diventare delle amnesie della realtà stessa che ci circonda.

Sempre dalla Campania, Benevento, la classe antica degli Oniric, che nella loro musica combinano il sogno costruito della psicadelica con un tocco di gotico che ci riporta alle atmosfere di Tim Burton. I sogni serviti con l’aperitivo, ma come si preparano i sogni? Mettiamo un tantino di pensieri a casaccio e poi aggiungiamo appena una punta di reminiscenze del giorno, mischiate con un po’ di ricordi del passato […] amori, relazioni emozioni e tutte le parole che finiscono in -zioni. (Dal film, L’arte del sogno, di Michel Gondry).
Al Wi-FI Alessia de Filippi, e gli artisti che ha presentato, ci hanno aggiunto l’arte a questa ricetta.

Rossana Calbi
Foto di Andrea Falletta

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