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Tony Canto

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[MUSICA]

canto1ROMA- Vestito da siciliano doc, ma con una musica che abbraccia i più vasti panorami internazionali dalla bossa nova al pop passando per la canzone d’autore, Tony Canto ha presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo terzo lavoro, Italiano Federale.

Il titolo, come spiega l’artista, dipende dalla volontà di: «Raccontare di un sentimento comune a molti italiani, quello di sentirsi dentro un Paese che in realtà ne contiene molti di più; perché volevo celebrare anche io, a mio modo, i 150 anni della presunta unità d’Italia; perché le ragioni dell’economia hanno fatto fuori il sentimento nazionale».
Oltre a Il Visionario e La Strada, suoi precedenti lavori, Tony Canto ha una lunga esperienza come compositore e chitarrista affianco a Mario Venuti, col quale collabora dal 1996, e Patrizia Laquidara, ma ha anche curato la produzione artistica dei dischi di Mannarino, Il Bar della Rabbia e Supersantos.
Ad aprire il concerto, che inizia puntualissimo, la title track “Italiano Federale”, che viene eseguita, tra gli altri, da Franco Barrese alla batteria e Peppe Russo alla fisarmonica. Ad accompagnarlo nell’esecuzione di “Cuore Visionario“ c’è anche la violinista Vanessa Cremaschi e la cantautrice romana Pilar, con la quale ha già collaborato nel corso del tour accompagnandola con la sua chitarra e con cui ora sta collaborando in veste di arrangiatore e produttore.
Pilar resta anche per il brano successivo “Nun Mi Nni Vaju”, tarantella che ribadisce la voglia di restare in Sicilia, tema che Tony Canto introduce al pubblico scherzando: «La prossima canzone parla del fatto che almeno una volta nella vita bisogna trasferirsi a Milano … altrimenti come fai a lavorare?».

Non mancano anche gli omaggi ai grandi nomi della musica italiana, come Domenico Modugno, canto2del quale canta accompagnato solo dalla sua chitarra “La Sveglietta”, e “Vecchio Frac” per la quale lo raggiunge sul palco anche Tony Bungaro, cantautore pugliese che condivide con Canto la passione per Modugno.
Altra cover è “Parlami d’amore Mariù”, già contenuta nel suo precedente disco La strada dove era cantata insieme a Patrizia Laquidara, che, come spiega al pubblico, è una canzone permeata da un sentimento di nostalgia e sottomissione che richiama gli ambienti della bossa nova a lui molto cara e che l’arrangiamento durante l’esecuzione riprende.
Non mancano anche canzoni provenienti dal precedente disco La Strada, del quale canta l’omonima canzone e “Questo amore che ho”, ma anche “Vera”, canzone molto vicina al nuovo lavoro visto che affronta il tema dell’amore federale:«In tempi non sospetti ho scritto una canzone federale “Vera”, una canzone siciliana nello stile “Moglie e buoi dei paesi tuoi”, perché se mi fossi messo con una di Varese avrei dovuto trovare passaporti, spendere soldi di viaggio, invece mi sono innamorato di una di Messina a cui ho scritto questa canzone».
Ultimo brano “Ti amo Italia”, tratta da Italiano Federale che si conclude, questa volta, con un pezzo dell’inno di Mameli.
Il pubblico, che ha partecipato molto attivamente allo spettacolo, battendo il tempo con le mani, cantando alcune canzoni e interagendo con Tony, chiede il bis, subito soddisfatto con “Amor del mio amor” e “Italiano federale”. Un concerto dove, come ha detto Bungaro salendo sul palco, si è respirato qualità, semplicità e provenienza, e si ha avuto modo di apprezzare dal vivo le doti di Tony Canto e degli altri musicisti che l’hanno accompagnato.

Giuditta Danzi

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