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Tankio Band chiama Frank Zappa

Federico Ugolini

Federico Ugolini

ROMA- 5 marzo 2001. Frank Zappa ha lasciato una grande eredità: non solo una sterminata e variopinta produzione musicale, ma qualcosa di più, una chiave di lettura e di interpretazione delle sue composizioni unica e rara.

Dal calderone zappiano è infatti possibile pescare tra il rock, il jazz, la fusion e la musica sperimentale; avanguardia letteraria contro quell’America addomesticata che gli stava stretta. Una rivoluzione sonora che ha abbracciato decine di stili, rilasciando messaggi utili per una vera e propria rinascita musicale.
A fare tesoro di questo grande patrimonio è la Tankio Band, orchestra capitanata da Riccardo Fassi, fine compositore e grande interprete delle “blue note”. Location pronta all’uso è il Dimmidisì, dimora di musica ideale per accogliere un’intera orchestra Jazz.
Gruppo coeso, tra le più importanti orchestre del panorama nostrano e internazionale che è stata votata più volte dalla rivista Musica Jazz tra le dieci migliori formazioni a livello europeo. La formula è quella del Jazz orchestrale, dove l’avanguardia rispecchia gli intenti del “Baffone” ripercorrendo in note quel piglio ironico disteso su un tessuto sempre melodico e poliforme.
Dominano gli ottoni, come nella tradizione, ma la batteria e la tastiera hanno un ruolo determinante20110306-DSC_6257_copy nel tessere melodie e virtuosismi. In rassegna una selezione di alcune perle del repertorio di Frank Zappa. In effetti, solo pochi musicisti in passato avevano osato cimentarsi con alcune delle partiture più impegnative del maestro; uno su tutti Ed Palermo con la sua Band (The Ed Palermo Big Band, plays the music of Frank Zappa – 1997).

Oggi Riccardo Fassi porta nuovamente dal vivo il suo progetto che ha già trovato posto in una splendida incisione su CD. Dagli strumenti della Tankio Band giunge “King Kong” quel capitolo di jazz/fusion con venature rock tratto dal disco “Uncle Meat”. Zio Carne è forse l’esordio di Zappa al Jazz con forti venature di avanguardia. Colonna sonora di un film che non ha mai visto la luce, oggi è uno dei dischi più apprezzati dagli amanti del genere e anche della satira più fine. Nel corso della serata si arriva ad assaporare veri capolavori come “Twenty small Cigars”, registrato durante le sessioni di un altro capolavoro del maestro, “Hot Rats”, questo brano rappresenta un interludio di stampo jazzistico senza pari. L’approccio della Tankio Band rispecchia le sottili ironie del Baffone, che da qui in poi passa a stuzzicare il sogno americano con “American Dreams”; poi  la spregiudicatezza di “Let’s make the water turn black”, folle e flautolenta parodia dei Beatles, e l’irriverente “Idiot Bastard Son”, solo per citarne alcune. Lo show prosegue a suon di crescendo ben dosati frutto della grande esperienza dei musicisti e della loro capacità di orientarsi anche con le partiture più ostiche.
Il viaggio nell’universo zappiano prosegue con un super classico del repertorio ovvero “Peaches and Regalia”, strumentale che ha vinto il Grammy Award nel 2009 come “Best Rock Instrumental Performance”. Una serata per gli appassionati, senza dubbio, ma anche per chi si è voluto avvicinare allo strano e poliforme mondo di Frank Zappa per curiosare tra le tante venature della sua musica.

Federico Ugolini
Foto di Federico Ugolini

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