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Live “per caso” al Grotta Pinta

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[MUSICA]

20110312-DSC_6569_copyROMA- 11 marzo 2011: l’occasione giusta per ascoltare musicisti di pregio giunge quando meno te lo aspetti. Galeotta fu la disdetta di un poco credibile duo dalle pretese quantomeno eccessive. E sul palco del Grotta Pinta, caratteristico locale romano in pieno centro capitolino, salgono, per salvare la serata, tre artisti poliedrici: Alessandra Parisi, cantautrice romana dal caldo timbro vocale, Piergiorgio Faraglia, musicista e arrangiatore sopraffino e Angelica Lubian, cantautrice friulana dallo stile intenso e coinvolgente.

Le basi ci sono e la serata riparte con stile e un tocco di lirismo senza pari. Se c’è una combinazione utile per trasmettere passione unita ad un ascolto in cui è facile immedesimarsi, è quella del duo. Chitarra acustica e voce. Sonorità pure, dirette ai timpani che arrivano come vibrazioni e frequenze ben calibrate. Il pubblico è quello giusto, attento. Al Grotta Pinta ci sono anche Renato Marengo e Michael Pergolani, i conduttori di DEMO Rai, la fortunata e brillante trasmissione radiofonica che da dieci anni promuove artisti emergenti e talenti in erba. In queste occasioni, più uniche che rare, si fa tutto da soli. Ed è così che sistemare il mixer e regolare i canali dei microfoni e delle chitarre, diventa momento altrettanto importante. L’esordio mette assieme la voce calda e potente di Alessandra Parisi con lo stile vibrante di Piergiorgio Faraglia. Si rompe il ghiaccio con un brano che fu di Annie Lennox, “Why”, arrangiamento che profuma di nuovo e che irrompe, appaga e lascia il segno. Il respiro cadenzato è in sintonia con la metrica, suona anch’esso di note basse, soffiate. Alessandra Parisi propone due brani dal suo repertorio: “Apri gli occhi” e ” Di te”, per poi chiudere con una canzone di Cristina Donà: “L’ultima giornata di sole”.
E’ il momento di Angelica Lubian mentre la chitarra acustica di Faraglia è sempre lì a stendere un tappeto armonico ricco e variopinto. In scena alcuni brani tratti dal suo primo disco: “Conservare in luogo fresco e asciutto”. In scaletta: “Mercenaria”; “Siffatta creatura”; “Incredibilmente disarmante” e il singolo uscito in un secondo momento dal titolo: “Nosferatu”. Si cantano amori e sofferenze dell’amore, mentre morso dopo morso si arriva alla conclusione di un set acustico che ha mescolato sapori di un cantautorato fatto di passione, di momenti forti, dolci nenie dal profumo del mediterraneo.
Un gusto squisito nella ricerca dei suoni, dove l’improvvisazione riempie, come una dea bendata, sussurri, parole e vocalità. Il canto, il bel canto e i testi ricercati nascono da chi l’arte la vive e la sente nell’anima e nel cuore. Basta un momento, un’occasione per potersi esprimere e raccontare in note e parole i moti dell’animo. Bravi tutti, mentre il resto scivola via di dosso e lascia quella giusta dose di energia utile per proporre, ancora una volta, buona musica dal vivo…

Federico Ugolini
Foto di Federico Ugolini

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