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L. Beatrice, Visioni di Suoni – Le arti visive incontrano il Pop

visioni_di_suoni_-_copertina

visioni_di_suoni_-_copertinaVisioni di Suoni – Le arti visive incontrano il Pop di Luca Beatrice (Arcana) è una vera e propria analisi storico-artistica dei rapporti tra le arti: un lungo viaggio tra musica e immagini, percorribile in entrambi i sensi, che getta luce sulla produzione musicale pop esplosa come tale dalla fine degli anni Sessanta e sulle influenze che su di essa ebbe il contemporaneo rimescolamento generale delle arti visive.

Interessante e ben fatto l’inserto a colori in cui sono rappresentate alcune delle copertine descritte nel corso del volume.
Visioni di Suoni non è solo il racconto della nascita di alcune delle cover che hanno fatto la storia della musica contemporanea (il cui punto di partenza è ovviamente Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band), ma contiene anche una serie di ritratti di artisti che si sono cimentati con altre arti.
Scopriamo quindi la passione di Patti Smith per la fotografia, complice l’amicizia con il fotografo Robert Mapplethorpe (è suo l’occhio dietro il celebre scatto della cantante per la copertina di Horses), o il ruolo di Anton Corbijn nell’immaginario e nella produzione di grandi e diversissimi nomi della musica quali Joy Division, Rem, Depeche Mode, U2.
Del resto l’autore Luca Beatrice è un critico d’arte contemporanea e curatore che ha all’attivo diversi volumi di livello, oltre ad aver curato tra gli altri il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009; tuttavia è proprio questo il punto di forza e allo stesso tempo il punto debole del libro, che a tratti rischia di appesantirsi a causa dei troppi dati forniti e/o a causa delle digressioni di commento che rischiano di rimanere astratte in quanto non tutte appoggiate sull’immagine che descrivono.

Senza nulla togliere alla precisione cui questo volume ambisce, riteniamo che probabilmente da un libro Arcana ci si sarebbe aspettati una trattazione differente dell’argomento, ugualmente puntuale ma forse più rapida e incisiva: Visioni di Suoni è (anche) un saggio per studiosi, non (solo) un libro per appassionati.

Spesso si corre il rischio di affastellare un elenco di nomi – per lo più sconosciuti al lettore medio appassionato di musica cui si immagina indirizzato il volume –, con un effetto di allontanamento.
Probabilmente il desiderio di “legittimare” una materia a volte percepita come troppo popolare porta a un appesantimento del contenuto che di fatto rischia di stancare un po’: per comprendere e gustare appieno il testo sono necessarie alcune conoscenze trasversali, non solo musicali ma anche di arte contemporanea. Mentre la vicenda OnoLennon è ormai assorbita da chiunque conosca la musica anche solo poco più che superficialmente, altre intersezioni artistiche e personali delle quali si dà notizia risultano spesso piuttosto fumose a causa della sintesi imposta da un volume singolo.
Presente anche una parte dedicata all’avvento del videoclip e all’importanza che esso ebbe soprattutto nei primi anni, quando da semplice filmato promozionale di una canzone divenne un’opera a sé, spesso un piccolo cortometraggio con ambizioni artistiche che arricchisce la musica di un senso ulteriore.

Luca Beatrice, Visioni di Suoni – Le arti visive incontrano il Pop, Arcana, pp.365, € 26.50

Chiara Macchiarulo

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