Industrial Wallz a Pescara
[ARTI VISIVE]
PESCARA- Dall’11 al 13 marzo si è svolta a Pescara la manifestazione Industrial Wallz part.2, un evento curato dall’Associazione Abissinia in collaborazione con l’Associazione Culturale Contemporary, che rientra nel progetto Urban Art, articolato in seminari di storia ed architettura del territorio urbano, nonché in corsi di fotografia e laboratori di writing.
L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, è volta alla rivalutazione di spazi abbandonati della città abruzzese, come il cavalcavia di Via Raiale, uno dei luoghi più soggetti al degrado e location scelta per questa occasione, che vede ancora una volta scendere in campo uomini armati di bombolette spray e pennelli, una collettiva di artisti noti a livello locale e non solo, i quali in tre giorni hanno elargito dosi di creatività fruibile a chiunque, trasformando una parte della città in un caleidoscopio in cui i pensieri si vestono di forme e colori.
Kunos, Shokym, Rapone, Work, Zetatre, Dan two, Phun-iba, Hcl’z crew, Dizastro, Zeb pharm, Etoh crew, Sms crew, Xtremetexture crew, Eko, Millo, Nuts, Dero, Crypto, Wyze, P’s b’s, questi sono i nomi degli artisti scelti per l’iniziativa, un collettivo che in nome della street art è stato in grado di creare una visione alternativa al degrado e al grigiore dei palazzi, dei ponti e cavalcavia posti nei luoghi periferici che molto assomigliano a quelli di ogni periferia di ogni città del mondo. La manifestazione li ha radunati, ha offerto loro la possibilità di creare in sintonia, in uno spazio ideale dove murales e graffiti si sostituiscono allo squallore, quello di un architetto apatico che si ostina a cementare ogni spazio rubato alla collettività.
Così, come avviene in molte capitali e piccole realtà urbane, anche nella periferia di Pescara l’arte è scesa in campo per sostenere un progetto ben chiaro: difendere gli spazi dalla decadenza fisica e morale e mostrare ai cittadini la capacità dell’arte di sconvolgere anche ciò che sembra impossibile. È questa la scommessa della urban art, quella di essere sovversiva nei confronti delle omologazioni, rifiutare ogni forma di imposizione che compromette la creatività individuale e, dunque, ostacolare a suon di graffiti la ripetitività monocromatica della nostra esistenza urbana.
Tutti gli artisti coinvolti nel progetto fanno parte ormai da anni della realtà urban culture pescarese, la maggior parte di essi sono writers locali come Wyze o Kunos, quest’ultimo è originario di Pescara ma vive a Milano dove ha collaborato alla fondazione del collettivo milanese Interno 55 e con alle spalle la partecipazione in diversi contesti nazionali.
Un’alternativa ai graffiti è quella offerta da Millo, un architetto brindisino residente a Pescara, che con le sue realizzazioni ci porta nel suo universo creativo da dove osserva il mondo circostante con i pennelli in mano e con gli occhi pieni di curiosità, quelli dei suoi soggetti per così dire “calviniani”, che si perdono tra le costruzioni geometriche urbane, insomma un artista con in testa mille domande, pronte a dissolversi tra gli angoli remoti della città, come avvolti da uno “tsunami” che trasporta nella sua folle corsa pensieri e frammenti di vita quotidiana. Questa è arte.
Eva Di Tullio
Foto di Giulia Flacco e Stefano Pavone
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