Più Libri Più Liberi 2010, IX edizione
Libri digitali, la rivoluzione è iniziata
La qualità della carta nell’approccio alla lettura, si sa, è insindacabile. Peraltro un libro rappresenta ancora oggi la quintessenza della cultura, del sapere e dell’informazione. C’è sempre da tenere in forte considerazione il rumore, il colore, l’odore della carta e la necessità di ognuno di noi, di poter toccare con mano ciò che è frutto dell’ingegno umano. Ma quanto potrà durare tutto ciò? Si creerà invece un sodalizio tra il supporto tradizionale e quello elettronico, ovvero l’inchiostro digitale la farà da padrone? Questi e altri nodi sono stati sciolti durante la fiera della piccola e media editoria, tenutasi a Roma, dal 4 all’8 dicembre scorso. Di fatto oggi il libro elettronico ha triplicato il numero dei titoli disponibili in lingua italiana. Secondo una ricerca effettuata dalla AIE, l’Associazione Italiana Editori, l’offerta dei titoli elettronici copre lo 1,5%, e sono circa 5.900 i libri scritti con l’inchiostro elettronico, disponibili nella nostra lingua. Basti pensare che solo a gennaio scorso i libri erano circa 1.600 e coprivano lo 0,4% dei titoli “commercialmente vivi”.
Un altro dato che fa pensare è quello relativo all’interesse che un libro elettronico oggi è in grado di suscitare: circa un milione di italiani sono attratti da questo nuovo sistema di lettura e consultazione dei contenuti. Oltre 650mila invece gli acquirenti abituali, ovvero quei lettori che preferiscono l’inchiostro elettronico alla carta. Poi ci sono le piccole case editrici che fanno del libro elettronico un importante investimento. Sono infatti ben 131 le case italiane che hanno in catalogo almeno un libro nel formato digitale. Il mercato degli ebook offre una scelta molto ampia, e si passa dai modelli a schermo tattile, fino ai lettori in grado di riprodurre anche audiolibri e navigare in Rete. Un dispositivo crossmediale dunque che sembra darà del filo da torcere anche ai più conservatori.
L’alleanza tra il leader delle telecomunicazioni, il gruppo Telecom, e la Rcs sembra dare subito alcuni interessanti risvolti.
“E’ un’iniziativa importante per il Paese – ha spiegato Franco Bernabè, Ad di Telecom – Abbiamo raggiunto un significativo traguardo che dimostra come la tecnologia possa rappresentare un efficace motore per avvicinare le persone alla conoscenza e alla cultura”. Il manager ha poi sottolineato anche come i nuovi strumenti si adattino particolarmente a un paese come l’Italia, dove c’è “una banda larga mobile che è più diffusa rispetto agli altri paesi dell’occidente, più performante e che ha prezzi più bassi”
Sembra piuttosto soddisfatto anche l’Ad di Rcs, Antonello Perricone: “È l’ennesimo passo verso quella ‘crossmedialità’ sulla quale stiamo investendo risorse ed energie. Il futuro dell’editoria – sottolinea – passa proprio attraverso progetti sinergici di questa rilevanza“. Ad affiancare l’accordo, la Telecom lancia il suo primo dispositivo elettronico in grado di leggere i libri digitali. Biblet è il nome del gingillo tecnologico il quale ha le medesime funzioni ormai assodate per un e-reader, ovvero visualizzare foto, – anche se in bianco e nero – ascoltare musica o audiolibri, ricercare le parole all’interno del documento, segnalibri, note e dizionario. I libri si possono acquistare dal portale Telecom Italia con la possibilità di addebiti direttamente con il credito residuo della Tim Card contenuta nel dispositivo oppure utilizzando una normale carta di credito. I libri sono scaricabili negli ormai comuni formati come il Pdf e il formato ePub. Da provare…
Federico Ugolini
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