La luce dell’ombra, regia di C. Fenizi
CINEMA- Giovedì 25 novembre, alle ore 19:30, al Biblio Caffè Letterario di via Ostiense (Roma) è stato presentato La luce dell’ombra, film diretto dal giovane Carlo Fenizi alla sua prima prova con un lungometraggio.
La serata è stata aperta dalla critica cinematografica Antonella Brancaccio e da Antonello Morsillo, visual artist e autore della locandina, che attraverso un vivace scambio di battute hanno introdotto alla visione della pellicola con alcune note di ciak e approfondimenti sulla trama e la regia.
E se l’ossimoro del titolo faceva ben sperare, quando le luci si sono spente nella sala l’attesa non è stata delusa, tra momenti di suspence, colpi di scena e inserti piuttosto folk.
Tutto ha inizio con una veglia funebre in una facoltosa casa del sud che, come spesso capita, vede raccogliere parenti e amici dell’estinto intorno alla vedova: una giovane e sofisticata (almeno in apparenza!) donna di nome Ester. Un piccolo gruppo, piuttosto eterogeneo, dove i vestiti a lutto contrastano con retrosguardi poco rassicuranti e frecciatine al veleno, fino a quando…un personaggio misterioso porterà a galla intrighi, verità nascoste e scomodi silenzi.
Questa la trama in pillole, di cui non diciamo altro per ovvie ragioni. Un microcosmo “maledetto” affrontato dal regista mettendo a nudo le contraddizioni e le ipocrisie di un “certo sud” che ancora oggi ricalca schemi e preconcetti di 30-40 anni fa.
Il tutto viene affrontato in modo volutamente teatrale, esagerando ed esasperando i toni, quasi a volerci ricordare quanto nel cinema come nella realtà sia labile il confine fra realtà e finzione.
Dal punto di vista stilistico non si possono omettere i copiosi omaggi, non solo cinematografici a Fellini, Bunuel, Opzetek e a Cechov, che palesano autoralità e gusto, al di là dei semplici tecnicismi.
Per quanti volessero maggiori informazioni sul film o su nuove proiezioni: www.myspace.com/lalucedellombra
Angelo Passero
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