Finlandia, Rovaniemi: a casa di Babbo Natale
[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]
Un po’ come per Omero, che pare essere nato e morto in una decina di posti diversi, anche per Santa Claus sono diversi i Paesi in lizza a reclamarne la cittadinanza. Qui da noi in Europa, l’indirizzo più gettonato è a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese.
Ovviamente i Norvegesi dissentono, sostenendo che abiti a Drøbak, sede, tra l’altro, dell’ufficio postale di Santa Claus. Altri parlano di Dalecarlia, in Svezia, o della Groenlandia. In Islanda di Babbo Natale ne hanno addirittura 13. Gli americani sostengono che abiti al Polo Nord, guarda caso fatto coincidere campanilisticamente con una località dell’Alaska (e senza che la Palin ci mettesse lo zampino), mentre i canadesi pongono il suo laboratorio da qualche parte nel nord del loro paese.
In ogni caso l’iconografia che ruota intorno a Babbo Natale ci parla sempre di grande nord: neve, slitta, renne. Il paesaggio incantato della Lapponia è ogni anno meta di bambini, più o meno cresciuti, che vanno a visitare il villaggio di Santa Claus (www.santaclausvillage.info), a Rovaniemi. In zona ci sono il suo studio, l’ufficio postale e un parco divertimenti (www.santapark.fi). Il Villaggio di Babbo Natale al Circolo Polare Artico è diventato nell’ultimo decennio l’attrazione natalizia più visitata dei Paesi Nordici. La capanna del Circolo Polare Artico è niente meno che la capanna di Roosevelt. Nel dopoguerra, Rovaniemi e la Lapponia sono state le prime a ricevere gli aiuti dell’UNRRA, l’organizzazione umanitaria precorritrice dell’Unicef. Nel 1950, in occasione di una visita a sorpresa proprio a Rovaniemi da parte di Eleanor Roosevelt, anima dell’UNRRA, in segno di accoglienza, venne costruita la capanna del Circolo Polare Artico. Realizzata in appena due settimane, secondo lo stile delle tradizionali baracche di legno locali, è diventata da allora il simbolo dell’accoglienza, del folklore e del turismo finnico.
Ma torniamo a Santa Claus per un colpo di scena: la storia ci svela l’arcano. Altro che profondo nord: Babbo Natale ha origini turche. Tutto ebbe origine infatti dalla brillante idea di un vescovo, San Nicola di Myra, (antica città della Licia, oggi in Turchia) che, per diffondere il cristianesimo, esortò i suoi parroci a portare doni ai bimbi che a causa del freddo invernale non potevano uscire di casa e partecipare ai riti in chiesa. I parroci presero a muoversi su slitte trainate da cani con sacchi colmi di regali. Da questa leggenda presero poi origine varie altre storie, adattate localmente.
Un’ultima curiosità: Babbo Natale oggi veste di rosso grazie ad una campagna pubblicitaria della Coca-Cola, che negli anni ’30 gli rifece il look usando i colori aziendali (rosso e bianco) per una pubblicità natalizia. In origine Santa Claus vestiva di verde, in omaggio alla tradizione antica dell’uomo verde dalla cui bocca uscivano piante e fiori, simbolo di speranza e rinascita, collegato al ciclo delle stagioni e al solstizio d’inverno. Chissà se sull’onda della Green Economy, Santa non torni al verde, lanciando una nuova tendenza.
INFO
Per avere informazioni sul viaggio, è utile visitare il sito www.visitfinland.com. La compagnia di bandiera è FINNAIR (www.finnair.com), ma è possibile raggiungere il Paese anche con numerosi voli low cost. Il sito dell’ente del turismo finlandese www.visitfinland.com è un’ottima fonte di informazioni e potete anche mandare auguri personalizzati ai vostri amici (http://santa.visitfinland.com/#/Send_a_Santagraph/).
Per itinerari di viaggio ed esigenze particolari c’è NORAMA (www.norama.it), tour operator bergamasco, specializzato proprio su questa destinazione.
Amanda Ronzoni
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