Apre la nuova ala del MACRO
[ARTI VISIVE]
ROMA- Siamo spiacenti ma chi pensa che Roma sia solo la Capitale dell’antichità troverà nel nuovo MACRO una spiacevole smentita. Ha aperto, appena pochi giorni fa, in Via Nizza a Roma, una nuova ala del museo dell’arte contemporanea MACRO. Un immenso spazio espositivo che si è innestato alla vecchia area dello stabilimento industriale Peroni.
Il progetto è stato curato dall’architetto francese Odile Decq che ha ideato una struttura che cattura la luce e moltiplica gli spazi; trasparente e con elementi in ferro sa dialogare perfettamente con il patrimonio storico preesistente rispettandone le proporzioni. Ci sono all’interno tantissime passerelle sospese che si affacciano sulla struttura centrale, in vernice rossa, che ospita l’auditorium. Il nero predomina sui grandi volumi mentre il bianco caratterizza le sale espositive per dare luce e spazio alle opere d’arte. La terrazza, fiore all’occhiello della struttura, è sia uno spazio accessibile per chi visita il museo, sia un angolo di contemporaneità per l’intero quartiere romano. Insomma se volessimo parlare in termini di numeri ci sono 4.350 mq di superficie espositiva totale e una terrazza di ben 2.500 mq. Un tempio per l’arte contemporanea nazionale e internazionale.
Una casa per le farfalle, sinonimo di cambiamento e mutabilità, è l’opera d’arte di Bik Van der Pol per Enel Contemporanea 2010. Si trova proprio all’interno della nuova ala del MACRO e invita i visitatori a entrare tra pareti di vetro per immergersi tra tante piante e farfalle. Un’opera, questa, intitolata a Enel (partner del museo) che diventerà parte della collezione permanente.
Da ogni lato le porte del Macro introducono a inenarrabili visioni d’arte, in grado di comunicare all’appassionato esperto d’arte contemporanea, ma anche a chi si lascia incuriosire dalla nuova apertura di questo angolo di contemporaneità nel cuore di Roma. La collezione sarà in continua trasformazione.
Verranno esposti temi diversi in vari momenti dell’anno, con l’obiettivo di mettere in luce la molteplicità di scelte e prospettive dell’arte contemporanea. Una splendida installazione permanente di Daniel Buren Danza tra triangoli e losanghe per tre colori si può ammirare dalla terrazza scendendo verso il vecchio edificio del MACRO.
E sono davvero tante le opere che riempiono gli spazi espositivi: capolavori come il manichino in ferro perline, bottoni e tessuto di Nick Cave intitolato Suondsuit – NC10.016, o la spettacolare stampa cromogenica di Vik Muniz dal titolo Jorge. Poi ancora il Laboratorio Schifano che è una straordinaria immersione nel cuore della creatività dell’artista, tra disegni, foto e immagini che definiscono le pareti trasparenti dello spazio espositivo.
Hiker Meat che è il nuovo progetto dell’artista inglese Jamie Shovlin, ricostruzione reale di un film mai realizzato. E poi ancora una mostra audiovisiva dedicata a uno dei grandi protagonisti del documentario d’autore: Franco Simongini.
Drawing Space di Antony Gormley, prima esposizione in un museo italiano dedicata ai disegni del più grande scultore del panorama contemporaneo. Un viaggio visivo straordinario, attraverso immagini, luoghi, linguaggi e protagonisti della Roma sperimentale e internazionale degli anni ‘60 condensato ne L’Attico di Fabio Sargentini 1966 –1978.
Molte altre opere riempiono gli spazi del MACRO e catturano i sensi del visitatore proiettandolo in una Roma contemporanea e moderna, che guarda al futuro senza perdere, naturalmente, quel profondo legame con la sua storica e sacra antichità.
Elsa Piccione
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