Get Numb 2010: chase the Dj
[MUSICA]
ROMA- Tutti pronti: scarpe da ginnastica, visIta dall’otorino prenotata… Appena vista la fila alla biglietteria dello Spazio Roma ti rendi conto che le aspettative che precedono tutte le seconde edizioni a volte possono nuocere oppure, il più delle volte, trasmettere più grinta ed energia.
Qualcuno balla già camminando verso l’entrata, tanti si affrettano, la maggioranza ha un bel sorriso a 32 denti stampato sulla faccina. Sì, la seconda ipotesi è quella che ha decisamente prevalso, incontrastata, il 3 settembre, primo giorno del Get Numb Festival 2010. Per la seconda edizione del festival delle arti elettroniche d’autore il modus operandi si è rivelato essere sempre lo stesso: classificare la musica non per generi, ma per qualità.
E così sono state circa 4000 le persone alla ricerca di divertimento e innovazione, quelle che si sono scatenate tra i due palchi allestiti grazie al connubio e alla collaborazione di chi di elettronica se ne intende: Sound Division, Corea Radical Party, Monkey Club Project, ScuderieMArteLive, Inti D’ayala Valva e la stessa Get Numb.
Dj della scena locale e internazionale hanno riempito le casse di vibrazioni, dalla drum’n’ bass all’electro, dubstep, minimal e le loro infinite sfumature visive e sonore. Dal main stage la prima parola va alle realtà nostrane: JPR, Cobram Party Boys, Dj Stile. Nel frattempo le persone continuano ad arrivare fino alle 2,30 quando sul palco stanno suonando già da più di un’ora i fratelli David e Stephen Dewaele, ovvero i belgi Soulwax, nella veste dei 2ManyDjs. Gli inarrestabili pionieri del mash-up, ovvero la fusione tra due brani che apparentemente non hanno nulla in comune, rimangono incollati ai piatti per oltre due ore. Tra qualità e novità si divertono, infatti, a lanciare dal mixer la “Gloria” nazionale di Tozzi, “Chase the devil” di Romeo, senza dimenticare la loro anima rock nei remix dei brani dei Soulwax e i classici Prodigy, Beastie Boys, solo per citarne alcuni.
E mentre qualche giovane scatenato si fa vedere meglio dal palco, per ballare a due passi dalla consolle, possiamo dare un occhiata all’alternative stage. Qui la musica è più aggressiva, martellante, la drum machine si sente lavorare di più e lo spettacolo è anche e soprattutto visivo. Tra 2-step, breakbeat, minimal e funk qui incontriamo Ford Perfect, Aeph (al secolo Simone Vallecorsa), l’inglese Spor e infine Maztek (Matteo Cava). Sul palco principale sta chiudendo Andrea Esu, e per i molti che sono ancora in piena attività non resta che lasciarsi salutare degli ultimi bpm di Golden Boy che ha il duro compito di chiudere, dal secondo palco, con energia e incisività.
È mattina ormai quando finisce tutto. Gli affezionati torneranno il giorno dopo. La musica qui ha contorto, eccitato, rilassato, compiaciuto, ma soprattutto ha intorpidito! Dopo tutto “Get Numb” era un imperativo, in inglese, ma rigoroso: non dite che non vi avevamo avvertiti…
Emiliana Pistillo
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