Aquarium, l’acqua a Berlino ha il sapore della solidarietà
[ARTI VISIVE]
BERLINO- I cortili di Berlino hanno sempre qualche sorpresa, questo è stato il primo segreto che ci è stato rivelato su questa città famosa per il suo fremito artistico. E noi, in caccia delle avanguardie che smuovono l’intera Europa, abbiamo fotografato i graffiti sui muri, ci siamo tappati il naso in maleodoranti centri sociali consigliati in ogni guida turistica, per poi scoprire, proprio in un cortile, Art-CRU, uno spazio di arte che si impegna nel sociale.
Siamo sulla Orianemburger Straße, tra
Diamo le spalle alla Tacheles, che avrebbe dovuto dare nuovi stimoli alla nostra concezione dell’arte contemporanea e che, invece, ha rivelato solo mangiatori di cheeseburger “con firma” riconoscibilissima, tra gli artisti che vivevano e organizzavano mostre in quella che è l’avamposto della controcultura e che per essere visitata necessita che ci si ponga controvento, tale è l’odore nauseante proveniente, in modo equo, da ogni centimetro del suolo e delle pareti. Superiamo un portone e scopriamo, in uno dei meravigliosi cortili di questa città, una galleria nascosta in un piano interrato. Dalle finestre che si affacciano al cortile, vediamo dei pesci “nuotare” nell’aria e quando scendiamo, quelle istallazioni di cartone volteggiano sulla nostra testa, e ci fanno sognare il mare.
Alexandra von Gersdorff-Bultmann si rivolge a noi in italiano, il blu e quello sprazzo della nostra lingua ci fanno sentire un po’ a casa, nel Mediterraneo. Stanno allestendo la mostra, il vernissage di Aquarium si sarebbe tenuto il 25 agosto, il giorno dopo la nostra visita, purtroppo.
Alexandra, nonostante sia presa dai preparativi, accoglie i visitatori e spiega cosa stanno realizzando. Art-Cru è la prima galleria a Berlino che si occupa di lavorare esclusivamente con artisti disabili. Si è posto lo scopo di selezionare gli artisti a livello nazionale e crea un mercato dell’arte che non sia specifico per persone che hanno un handicap, l’dea è quella di conferire una professionalità artistica, di dare la possibilità all’arte, ancora più nascosta e veramente outsider, di essere visibile, anche dalle finestre di uno bianco scantinato.
La mostra, aperta al pubblico fino al 30 settembre, raccoglie opere realizzate con tecniche e stili differenti, cartapesta per le sculture e acrilici per i dipinti, la collettiva presenta il lavoro di ventidue artisti curati da Ralph Stabbert.
Un cortile speciale. Ci troviamo in un ristorante, un negozio di biscotti con distributore automatico fuori, per i casi d’emergenza, un negozio di capelli e quattro gallerie d’arte. Un cortile in cui lasciare la bicicletta, mezzo rigoroso per la città, anche se decidete di andare ad una vernissage in tacchi a spillo e borsa di paillette, per perdersi un pomeriggio tra l’arte e il bizzarro.
Quando si supera la facciata del muro esterno, e si varca la soglia del perbenismo e dell’indifferenza, ogni cortile nasconde sempre una sorpresa, magari non solo a Berlino.
Rossana Calbi
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