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Speciale Premio Lunezia 2010

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premio_luneziaMARINA DI CARRARA e AULLA- La musica si sa, non ha confini. Viaggia sul filo delle emozioni e, dimentica del tempo, attraversa gli stati d’animo. E’ forse in questo stato di sogno apparente che si vivono manifestazioni come il Premio Lunezia, la cui quindicesima edizione si è svolta proprio il 22, il 24 ed il 25 luglio scorsi tra Marina di Carrara ed Aulla (MC).

Appuntamento della cultura musicale italiana unico nel suo genere, il Premio Lunezia, nato nel 1996, si fonda sul concetto di musical- letterarietà della canzone, ossia sul valore intrinseco delle parole, oltre che sul valore oggettivo della melodia.
Nata da un’idea di Stefano De Martino, patron della manifestazione, la Direzione Artistica è P7220007affidata a Carlo Avarello, mentre la sezione Nuove Proposte è affidata a Loredana D’Anghera, talent scout del settore emergente italiano.
L’organizzazione del Premio verte su due diversi fronti: da un lato i premi assegnati ad interpreti e cantautori italiani che si sono distinti con le loro parole in musica, e dall’altro il premio ai giovani autori, cantautori e nuove band che nell’ambito dell’underground italiano spiccano in tema di qualità letteraria e musicale.

Nel corso delle passate edizioni del premio gli ospiti che si sono susseguiti sul palco del Lunezia vantano nomi illustri quali: Fabrizio De Andrè , Ivano Fossati, Ligabue, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Laura Pausini, Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, PFM, Tiziano Ferro.
L’edizione 2010 ha visto premiati personaggi come Gianni Morandi, Premio Lunezia Pop 2010, per la qualità Musical-Letteraria del brano “Grazie a tutti” e Angelo Branduardi, Premio Lunezia Elite 2010, saliti entrambi sul palco allestito presso la piazza principale di Marina di Carrara il 22 luglio, con tutta la dose di affabilità e semplicità che da sempre li contraddistingue.
Nelle serate successive del 24 e 25 luglio, che si sono svolte presso Piazza Cavour ad Aulla, abbiamo visto salire sul palco altre vecchie “conoscenze”, come gli Yo- Yo Mundi, Premio Morandi-LuneziaLunezia Live 2010, per il tour Canzoni d’amore, di lotta e di speranza; Mario Lavezzi, Premio Lunezia alla Carriera 2010; Mario Venuti, Premio Lunezia Pop d’Autore 2010, per l’album Recidivo; il grande Eugenio Finardi, Premio Lunezia Antologia 2010, per il brano storico “Musica ribelle” e, infine, Menzione Speciale Premio Lunezia 2010 a Patty Pravo, per la qualità Musical-Letteraria del brano “Sogno”. Premio Lunezia Future Stelle 2010, per la qualità Musical-Letteraria delle sue canzoni a Piji (nostra vecchia conoscenza! N.d.R.) che ci ha detto:

E’ stata una gioia immensa per me ricevere questo premio, il 12° Premio della mia carriera, e per la prima volta lo vinco senza gareggiare, solo per quello che ho scelto di fare nella mia vita, e questo è ancora più importante. E’ tra l’altro una concomitanza divertente il fatto che proprio il Premio Lunezia è stato proprio il primo dei 12 di cui sopra, che ho preso nel 2003. Una sorta di cerchio che si chiude, quindi, un pò come tornare a casa. Tra l’altro l’importanza della faccenda è rivestita dal fatto che si parla di musical- letterarietà delle canzoni ed il Lunezia assegna premi prendendo in considerazione genere per genere. Chi fa questo mestiere cerca di ottenere questo connubio tra parole e musica, è nello pijispecifico della canzone, non tanto ottenere una grande musica, o giustapporre le parole alla musica, ma l’equilibrio tra queste due cose, riuscire a fare un grande intreccio delle due cose.
Per quanto riguarda la mia esibizione, sono stato molto contento di come è andata, e soprattutto sono stato contento di dividere il palco con artisti del calibro di Finardi. Ora, la cosa che vorrei di più è riuscire a fare un disco, visto che finora ho fatto una marea di concerti (nell’ordine delle centinaia ormai), 12 premi vinti, ma ho prodotto solo due Ep, quindi è arrivato il momento di fare un album vero. Tra l’altro quasi ogni mia canzone ha ricevuto un premio, quindi nel libretto dell’album sarebbe curioso scriverlo, no?
”.
Lasciamo Piji Siciliani e torniamo alla gara.
In gara tra le giovani nuove proposte tanta buona musica da ascoltare, da apprezzare, da conoscere. Otto cantautori (Maria Luisa De Prisco, Gaetano Civello, Giacomo De Rosa, Annamaria Tortora, Gianluca Massaroni, Francesco Armocida, Salvo Sgarlata e Erika Mineo) e quattro band (Caponord, Violapolvereospiti delle nostre pagine in una interessante interviste on the road N.d.R.-, Pann e la Riccardo Brizzi Band) si sono esibite nella prima serata, fino ad arrivare solo in 4 alla seconda serata che ha decretato il vincitore dell’edizione 2010. O meglio vincitrice, giacchè sia il primo che il secondo posto nella sezione cantautori sono stati occupati da donne: Erika Mineo con la canzone “Mani” e Maria Luisa De Prisco con “Inno al progresso”. Terzo posto per Gaetano Civello con “Sospeso”.
Mentre le band hanno visto al primo posto i Pann con “Libertà”, secondi i Violapolvere con “Non ha senso” e infine i Caponord con “Briciole”.
Siamo riusciti, con un po’ di fortuna, ad avvicinare le due protagoniste al femminile di questo Lunezia Nuove Proposte, sentiamo che cosa ci hanno raccontato della loro esperienza…

14-Erika-Mineo-014Un saluto caloroso ad Erika Mineo, vincitrice del Premio Lunezia 2010 nella sezione Nuove Proposte. Erika come stai?
Sono felicissima! Per me è stato un bel battesimo direi.

Tu Erika in realtà percorri il sentiero musicale già da un po’: prima la partecipazione ad Amici nel 2005, poi le ultime due edizioni di Sanremo Lab.
Secondo me, le cose più importanti in ambito musicale partono però dai concorsi, quindi Amici è stata un’esperienza importante, soprattutto dal punto di vista lavorativo, perché uscita dal programma ho lavorato molto nelle piazze, mentre Sanremo Lab è stato un passaggio davvero importante perché ha rappresentato la possibilità di acquisire una “qualifica”, diciamo, anche se poi, alla fine, non sono passata. Il primo anno ho partecipato come interprete, il secondo come cantautrice e avere la conferma della mia presenza in entrambi i casi è stata una soddisfazione incredibile.

Erika parlaci del pezzo che hai presentato al Lunezia, “Mani”.
“Mani” è un mio pezzo ed è nato da una riflessione sulle condizioni disagiate che vivono alcune popolazioni del mondo. La gente potrebbe usare le mani in maniera diversa, mentre poi le usa in maniera “sporca”, questo è il senso delle mie parole, anche se poi esiste pur sempre l’amore, ma lì è tutto un altro modo di usare le mani: insomma parlo di brutte e belle azioni che si fanno con le mani.

Cosa hai in progetto di fare ora?
Continuerò a scrivere, continuerò a fare tutto ciò che posso per riuscire ad emergere e parteciperò di nuovo a Sanremo Lab.

C’è già un tuo lavoro finito e definito in uscita?
No, ancora non ho niente di pronto, ci sono dei miei pezzi fermi e sto aspettando qualcuno che li produca.

Auguriamo un grosso in bocca al lupo ad Erika e ci avviciniamo a Maria Luisa De Prisco, Lunezia_1giovane cantautrice avellinese che, in questo secondo posto, non ci sperava neanche, emozionatissima ci risponde…

Eccoci qui con il secondo posto ufficiale del Premio Lunezia, com’è vincere in una kermesse così importante?
E’ emozionante, è bello, sono stata felicissima anche per quello che ho trovato dietro le quinte. E’ davvero un premio diverso dagli altri, c’è stata tanta condivisione con tutti, mi sono trovata bene sia con i ragazzi, che con l’organizzazione.

Ti va di raccontarci un po’ come è andata?
La performance è stata sicuramente migliore di quella della prima serata, in cui ero decisamente emozionata, sono stata più serena, più carica, ho avuto possibilità di esprimermi, di cantare come volevo io e questo mi ha soddisfatto appieno. E poi c’è stato un pubblico fantastico, molto attento, ospitale. Il Premio Lunezia è un premio importante in Italia, mi porto a casa la soddisfazione di essere stata tra i primi quattro e di aver condiviso il palco con autori importanti.

Ci parli un po’ di “Inno al progresso”, la tua canzone?
E’ nata da un momento di riflessione in merito a ciò che è accaduto negli ultimi anni anche in ambito tecnologico. La tecnologia in qualche modo è un grosso avanzamento, ma un po’, giorno dopo giorno, ci toglie il contatto umano, i sorrisi, gli sguardi e tutta quella comunicazione non verbale che esiste tra le persone. Quindi è un po’ un inno alle cose belle, ma anche alle cose che, in qualche modo, ci sono state tolte.

Tu hai pubblicato da qualche mese un lavoro che si chiama Séttete.
setteteE’ il mio primo album, interamente autoprodotto. E’ composto da 10 pezzi tra cui c’è anche “Inno al progresso”. E’ stato un progetto difficile, ma importante. Ho curato tutti i testi, le musiche, ho partecipato all’arrangiamenti dei pezzi, è stata una grande responsabilità, ma alla fine sei tu che scegli senza condizionamenti e devo dire mi sta dando tante belle soddisfazioni.

Facciamo i complimenti a Maria Luisa per il suo lavoro e per la sua performance convincente al Lunezia, occasione in cui l’abbiamo ascoltata finalmente dal vivo (qualche mese fa il nostro magazine aveva avuto modo di ricevere, ascoltare e recensire proprio Séttete, il disco di Maria Luisa N.d.R.).
Il nostro viaggio nel Premio Lunezia Edizione 2010 termina qui. Ancora una volta la musica ha trionfato, a modo suo…

Edyth Cristofaro

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