Pigneto: scenario culturale naturale
[COSTUME]
ROMA- Identità ignote ma eccelse, individualità vive che si incontrano, carisma, atmosfera, persone che vanno e vengono, passanti e non, un fiume di gente comune (ma forse neanche troppo) animano ogni sera il Pigneto, uno dei quartiere di mamma Roma.
Questo piccolo viottolo affollato di gente e di bottiglie è – non ‘una’- ma ‘LA’ contraddizione naturale esistente. Tutto appare confuso, disordinato e caotico, ma nella sua intrinseca contraddittorietà racchiude e nel contempo si presenta uno scenario teatrale quotidiano che presenta di tutto e di più: instancabile da guardare per la gente, per la normalità che si fa peculiarità.
Il quartiere Pigneto accoglie tutti senza esclusione di colpi e lascia spazio ad ogni minima sfumatura, manifestazione e apparizione. Profuma di vino, di birra, di cucinato, ma soprattutto di arte che si respira, si vede, si ascolta in ogni suo angolo. Chi sono i protagonisti? Tutti coloro che vivono questo quartiere.
Bancarelle di artigianato che vengono continuamente smontate e rimontate; un cantiere work-in-progress per le lavorazioni che procedono nel corso delle serate, ma anche vetrine di esposizione di ‘ricchi’ gioielli… E non è sarcasmo! Perché questa ricchezza è data dalla capacità di questi artisti-artigiani di lavorare a mano i diversi materiali dando origine ad accessori favolosi.
Per non parlare del musicista di strada che con la sua fisarmonica crea un’atmosfera di altri tempi rievocando una Roma ormai trascorsa, ma che profuma di genuinità trasteverina. E i ragazzi afroamericani che vivono il e nel quartiere, che con i loro ritmi colorano di etnico questo spazio, creando continuo confronto, integrazione e mixaggio di popoli.
E tra la gente e l’ordinarietà c’è anche chi si presenta con le proprie manifestazioni creative e con un nome.
L’ultima apparizione artistico- culturale è stata con il Teatro Dell’Oppresso che ha presentato lo scorso 9 luglio uno spettacolo di teatro forum sulla condizione delle donne al lavoro collocato nel quadro dell’iniziativa della sinistra critica. E martedì 13 Luglio alle 20.00 all’ex-Snia presenterà Il Jana Sanskriti e il TDO in India.
E ancora, a non passare inosservata è una giovane artista scovata per caso per le sue opere esposte in una delle tante vinerie (Cargo). ELenik il suo nome d’arte (Elena Boccoli) che raffigura personaggi ironici, tristi a seconda della situazione, “donne dalla femminilità sdrammatizzata” su tela che colpiscono inevitabilmente per la loro originalità, lo stile fumettistico e per le frasi ad effetto che completano alcuni di queste opere. Affascinanti a pelle e che non hanno bisogno di commenti perché parlano da sé.
E queste sono solo alcune delle sfaccettature che caratterizzano questo quartiere così pieno di vita e che è in grado di svelare le doti artistiche di ognuno, senza proiettori e senza fame di successo.
Maria Logroio
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