L’arte del Sudamerica sbarca a Roma
[ARTI VISIVE]
ROMA- I colori, la vivacità, la musica e la danza sono i tratti caratteristici del continente sudamericano, un luogo in cui la magia degli incontri con persone straordinariamente ricche di entusiasmo per la vita resta indelebile anche a distanza di molti anni.
Chi ha messo piede in queste terre sconfinate, molto lontane dalla nostra, eppure così vicine culturalmente, si è lasciato inebriare dalla bellezza della semplicità che vive in ogni angolo e che si rispecchia nell’immenso blu del mare che li circonda.
Il mio elogio al calore che avvolge paesi come il Brasile o l’Argentina nulla può di fronte alla vista di questi luoghi che può avvenire con la diretta conoscenza di essi.
Eppure c’è un altro modo per avvicinarsi a questo mondo: attraverso l’arte il desiderio, la curiosità e lo stupore vengono appagati e i nostri sensi vengono a contatto con la purezza spirituale della creatività di chi vive la vita quotidiana nutrendosi di arte e semplicità. Ed è per questo che vi invitiamo a vedere la mostra curata da Regina Nobrez Arte e musica dal Sudamerica che si tiene presso la Galleria Tartaglia di Roma fino al prossimo 30 giugno, ovvero una raccolta di opere che coinvolge sei artisti provenienti dal continente sudamericano, i quali mettono in mostra non solo il proprio talento artistico che spazia dal figurativo all’informale ma puntano soprattutto a sottolineare il loro legame con la terra di origine.
Ilca Barcellos, Susana Bianchini, Marinela Goulart, Juliana Hoffman, Dirce Körbes, Oscar Miletti sono i nomi degli artisti che scelgono di raccontare se stessi attraverso un collage di pittura e scultura che delizia i sensi dello spettatore. Così, scendendo nei meandri delle loro opere selezionate per la mostra si può notare come per esempio la brasiliana Ilca Barcellos tenda a sottolineare la possibilità dell’arte di creare un ponte tra la realtà e la fantasia che altrimenti verrebbe ostacolata dai limiti imposti dalla nostra paura di sognare ad occhi aperti.
Le forme allocromatiche del porteño Oscar Miletti sono il risultato di uno studio sulle geometrie umane che mettono in evidenza lo spazio vissuto in secondo piano, anch’esso dotato di orizzontalità e verticalità separate dalle forme assunte dai colori.
La linearità di Miletti contrasta con la sinuosità di Marinela Goulart, la quale alle visioni cromatiche preferisce le forme prosperose di un corpo femminile che si lascia accarezzare con lo sguardo, mentre il supporto su cui è costituita la scultura funge da legame tra il visibile e ciò che si nasconde dietro l’intenzione dell’artista.
L’incanto delle creature e degli scenari a tratti onirici delle opere esposte in galleria ci riportano ad una dimensione naturale, quasi primitiva del rapporto tra l’uomo e lo spazio che lo circonda e che in questo ambito viene deliziato dalle melodie e dai suoni brasiliani di Gil Badarò.
Un appuntamento da non perdere, assolutamente!
Eva Di Tullio
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