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Têtes De Bois+ Torpedo Sound Machine+ Andrea Rivera

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giovanni.buonomo-musica-7618Quarto appuntamento per MArteLive, lo spettacolo totale. Un’altra serata di grande musica all’Alpheus Club di Roma. Nomi noti e meno noti: a scaldare il pubblico del festival c’erano i Cinemaunderground e i Purautopia, vincitori del premio Produzione discografica MArteLive 2008; due gruppi diversissimi ma ugualmente interessanti, a testimoniare l’attenzione di MArteLive per la musica e per l’arte a 360°.

Subito dopo è il momento di Adriano Bono, ex Radici nel Cemento, e del suo nuovo progetto, i Torpedo Sound Machine. Il gruppo romano ha spaziato liberamente tra passato e presente, alternando brani del repertorio “classico” delle Radici nel Cemento a brani tratti dal loro lavoro, uscito qualche mese fa, 996 vol.1.
Ecco allora alternarsi “Bella ciccia” (Radici nel Cemento) e “Er ventre de vacca” (Torpedo), che è un sonetto del Belli musicato dalla band; si ritorna indietro con “Me ne vojo annà”. Il tutto condito dalla verve di Adriano Bono, che mantiene anche in questo progetto una sfumatura sociale nella giovanni.buonomo-musica-7714scrittura dei pezzi.

Si continua sulla linea dell’impegno e della denuncia con la satira graffiante di Andrea Rivera. L’attore e cantante romano si è esibito in uno spettacolo misto – evidente l’ispirazione alle forme del teatro-canzone – di denuncia delle storture di una società, la nostra, piena di contraddizioni.
A cavallo tra giochi di parole, monologhi, battute e riscritture di pezzi celebri, Andrea Rivera parla della nostra contemporaneità con un umorismo intelligente e nient’affatto banale.
Su tutti, basti citare “La bocca di Piero”, riscrittura del celebre brano di Fabrizio De Andrè “Bocca di rosa”, e l’esilarante “La storia di Silvio e Veronica”, scritta interamente giustapponendo titoli di programmi televisivi.

Ospiti d’onore però della quarta serata, i Têtes De Bois. La band romana ha presentato in anteprima live il nuovo lavoro goodbike al pubblico dei MArteLivers. Si tratta di un disco interamente dedicato alla bicicletta, simbolo resistente per eccellenza nel nostro mondo di automobili e petrolio.
Al lato destro del palco una ragazza costruisce una bicicletta durante il concerto.
Si inizia con “Alfonsina e la bici”, brano ispirato alla storia di Alfonsina Strada, la prima donna a partecipare al Giro d’Italia nel lontano 1924. Una dedica non solo al ciclismo, ma a quell’oggetto giovanni.buonomo-musica-7819trasparente – come dice Andrea Satta, voce del gruppo – che permette di riappropriarsi di tempi spesso troppo veloci e poco o nulla a misura d’uomo.
È il caso di “Noi siamo il traffico”, che ci porta nel bel mezzo della filosofia della bicicletta, dei critical mass e della necessità di pensare a modello di vita diverso e più naturale.
Quasi immancabile un ricordo del grande Edoardo Sanguineti, appena scomparso, con la lettura della commovente “Ballata delle donne” applaudita dal pubblico emozionato.
La bicicletta è pronta. Claudia, che l’ha appena montata, la porta sul palco e legge una singolare preghiera a Santa Graziella, protettrice dei ciclisti e delle biciclette.
Si chiude con “Avanti Pop”, brano che ha portato il gruppo anche al di fuori dei circuiti più underground, in cui peraltro sono attivissimi. Avanti, dunque, pop. Possibilmente in bicicletta…

Chiara Macchiarulo

18 maggio, andrea rivera, Chiara Macchiarulo, martelive 2010, martemagazine, musica, tetes de bois, Torpedo Sound Machine

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