The LAST PORtraITS
[ARTI VISIVE]
ROMA- Ci sono dei luoghi in cui la creatività si respira appena si annusa l’atmosfera che vibra intorno allo spazio. Ci sono dei luoghi in cui ci si sente a proprio agio già dalla prima volta. Ci sono dei luoghi creati apposta per coloro che amano la non convenzionalità. Uno di questi luoghi è il LAB51 che si trova in via degli Ausoni, nel quartiere San Lorenzo.
Aperto da circa un anno, il LAB51 dà l’idea di un’auto officina se si guardano le pareti grigie come le prime automobili FIAT, ma assume ben presto le sembianze di un laboratorio con le sue vetrate dai grandi riquadri, magari per suscitare la curiosità di chi cammina nelle vicinanze.
LAB51 è difatti un laboratorio di idee e Gino, colui che gestisce il locale, ne parla in maniera entusiasmante riuscendo a trasmettere, a me che lo ascolto, quel senso di curiosità per l’arte e per le sue molteplici forme. La conversazione è coinvolgente e diventa ancora più intensa quando mi presenta le opere esposte per The LAST PORtraITS, terzo e ultimo appuntamento del ciclo di collettive PORtraITS curate da ELSEWHERE FACTORY a cui hanno già partecipato artisti del calibro di LUCAMALEONTE.
In questa terza edizione compaiono i nomi di altri writers famosi nella scena romana e non solo come Hogre, conosciuto per i suoi stencil provocatori, con visi di personaggi di spicco che tappezzano i muri della capitale. Oppure le tre ex Serpeinseno (Giovanna Pistone, Camilla Falsini e Susanna Campana), che ricordiamo per il supporto grafico dato al progetto Pigmenti, ovvero la prima festa dell’architettura svoltasi a Roma la scorsa estate.
Vale la pena citare i nomi degli artisti emergenti che rendono la collettiva ancor più interessante come il collettivo artistico Arturo, Martin Dee, MarcoDematteo.
Il titolo della collettiva la dice lunga sulla natura di ciò che è stato esposto dal 14 al 21 gennaio, ovvero un insieme di ritratti realizzati su supporti non convenzionali, prodotti dell’industria come carta e metallo che caratterizzano quella modernità che si esprime attraverso sguardi perplessi e sbigottiti, resi ancor più eloquenti dalle forti tonalità dei colori utilizzati.
Il ritratto accomuna dunque questi artisti la cui creatività si sottopone alla vista di spettatori incuriositi dal loro modo di concepire il mondo circostante, che si riflette tutto in uno sguardo e si perde nello spazio.
Il ritratto si pone come punto di incontro tra le singole identità umane e il luogo in cui queste cercano una propria affermazione o un dissolvimento; nei ritratti convergono le molteplici vicissitudini e precarietà dei sentimenti umani che si lasciano decifrare dai contorni e dalle espressioni. Il ritratto è soprattutto catturare un momento, farlo divenire parte di una superficie tangibile ed esposta a varie interpretazioni.
Eva Di Tullio
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