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Sogno d’Autunno

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[TEATRO]

SA_d7ROMA- Uno scenario insolito quello della performance teatrale messa in piedi al Teatro allo Scalo con la regia di Alessandro Machìa, Sogno d’Autunno, sì perché l’ambientazione in cui tutto avviene e non avviene è un cimitero.

Ambiente non abituale, neanche troppo insolito per gli incontri, è certamente consono alle tematiche di vita terrena e ultraterrena secondo Jon Fosse, l’autore del testo, tradotto da Fulvio Ferrari.
L’azione scenica parte lenta, blanda, fatta di riflessioni per l’attore e lo spettatore che cerca di capire cosa sta per avvenire.
Un uomo sembra essere giunto al cimitero in anticipo per il funerale della nonna e mentre è lì, attorniato dai ‘fantasmi’ incontra una donna a lui conosciuta, ma che non vede da tempo che sembra esser capitata lì per caso – ma forse non troppo. E comincia così questo dialogo tra i due volgendo lo sguardo al passato, a di ciò che è stato, parlando d’amore. Ma amore per chi?…E a IMG_6069tratti nel suo discorrere l’uomo svelerà  l’attrazione che ha per la donna, ma anche per la morte. Ritmi lenti che trapanano il passato, ma un attimo dopo ecco che questo passato apre la finestra immediatamente nel presente catapultando lo spettatore nella scena iniziale: il funerale della nonna. Un andirivieni di tempi e fuori tempi che si fondono e si confondono, lasciando un pò sbalorditi gli spettatori che necessitano di tempo per focalizzare, ma che caratterizzano la pìece, quasi fosse un enigma kafkiano. E in questo giorno forse non troppo felice (la morte della nonna) giungono al cimitero anche la madre e il padre dell’uomo, anche loro “ in anticipo”, che la donna incontra per la prima volta. Cosa accade poi? Un incontro che svelerà le ossessioni della madre petulante che si scontrano invece con l’apatia e la labilità del marito che sembra essere impermeabile ad ogni circostanza.
E qui ritroviamo tutti gli attori a confronto, interpretati da Francesco Acquaroli, Gaia Zoppi, Nadia Brustolon, Massimo Lello e Marta Scelli, ognuno con la propria paura.
Uno spettacolo particolare, sicuramente diverso dal solito, e di buona interpretazione attoriale, in scena fino al 13 dicembre. Interessante.

Maria Logroio

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