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Port Royal : una fuga tra lacrime nere

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[MUSICA]

01aROMA- Dalla solarità della festa all’aperto, alla cupa luce del concerto “al chiuso” dei Port Royal: il Circolo degli artisti, per una notte, l’8 ottobre scorso, si è rivestito di oscurità e vita, di energia dalle tenebre ossessionanti della musica elettronica e sintetica.

Il gruppo, a due anni di distanza da Afraid To Dance, presenta il loro nuovo lavoro, Dying In Time, uscito su etichetta Sleeping Star, il 2 ottobre in Italia e il 5 in tutto il mondo.
Il viaggio ossessivo e magicamente sconfinato dei Port Royal, parte con “Crystal like Berlin”, brano pacato e lento, tra acque calme e distese, prima della salita, tra  nuvole sospese e movimenti contorti e incontrollati.
Improvvisamente la sensazione di un vuoto incombente e pressante ed il corpo diventa immobile, attraversato e penetrato dalla musica e dalle sue vibrazioni basse.

Movimento, viaggio, soppressione, cadaveri viventi  in volo: è il turno di “Balding Generation IMG_0575a(Losing hair when you lose hope)”, che precede l’arrivo della città e dei suoi orrori con “Zobione PT.Z”.
Dopo “Night in Kiev” sarà “Daram Sala: India” a far esplodere la platea, con i suoi ritmi incalzanti e spinti fino al limite, “BROKEN RELATION ARE DREAMS TO COME”  (n.d.r è una delle frasi che ogni tanto riempiono lo schermo su cui vengono proiettate le immagini), durante il brano “Richard Sorge”, interrompe il flusso di immagini di un vecchio pazzo che, a tempo di musica, balla da solo in una periferia desolata e senza vita di una grande città, piena di grattacieli e di finta vitalità.
L’incomunicabilità trasmessa dai Port Royal si spezza con una scritta che lentamente si  compone sullo schermo: “abbiamo tempo per una sola canzone, ma sappiate che ci piace suonare qua.”

IMG_0614aIncanta la capacità del gruppo di fondere la musica nella realtà, nel viaggio quotidiano e nelle sofferenze eterne dell’uomo. Le loro atmosfere irreali e terrene, attuali e immaginarie, allegoriche e autentiche, creano un viaggio suggestivo e straordinario che emoziona e scuote tutti i sensi nello stesso momento, le immagini offuscano la vista, i suoni stordiscono l’udito e il corpo si ribella alle gabbie e alle costrizioni di una società che tarpa le ali e blocca gli impulsi.
Il concerto dei Port Royal è una fuga in cui lacrime nere (n.d.r. lacrime nere segnavano il volto di uno dei componenti del gruppo) sgorgano a raccontare l’orrore e la disperazione, la tristezza e la morte, il tutto accompagnato da una musica che ipnotizza e disinibisce, libera e paralizza.
Non importano le somiglianze, le differenze: l’importante è IMG_0635al’essere e il non essere.
A seguire il primo appuntamento della stagione per E-Square, che fonde i beat elettronici agli altri linguaggi della contemporaneità.
Ad esibirsi saranno Useless Wooden Toys, il duo eletronico made in Italy che ha spopolato nei dancefloor con il singolo “Teen drive in”, i Tavrvs, talenti emergenti del panorama elettronico capitolino e non solo e, a chiudere i “padroni di casa”, 3 Untitled djs, il tutto accompagnato dalle immagini  dalla vj Alessandra Baldi.

Paola Zuccalà

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